Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

18 maggio 2021

18 Maggio 2021

Cittadini del Cielo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17,1-11a)
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Il commento

Alzati gli occhi al cielo” (17,1). L’evangelista Giovanni ha conclusi i discorsi d’addio con una preghiera nella quale riassume la missione compiuta da Gesù e annuncia l’opera che resta da compiere. L’opera del Nazareno rappresenta solo l’inizio di quella grande avventura che, attraverso la Chiesa, porterà il Vangelo in ogni angolo della terra e troverà compimento quando Dio sarà tutto in tutti (1Cor 15,28). La preghiera comincia con un verbo, lo stesso che abbiamo proclamato nel giorno dell’Ascensione: “fu elevato in alto” (At 1,9). In questo caso potremmo tradurre:  “Elevati gli occhi”. Questa coincidenza verbale fa pensare che ogni preghiera è come un elevarsi verso il Cielo. L’Ascensione di Gesù non è solo un evento ma un’esperienza che ogni discepolo è chiamato a vivere, anzi è lo stile del credente. Siamo nel mondo ma sperimentiamo fin d’ora di essere cittadini del Cielo. La preghiera ci immerge realmente nella vita di Dio e diventa perciò un inizio, ogni volta è come un nuovo inizio. Lo Spirito dona la grazia di vedere la realtà in modo nuovo. Non chiediamo a Dio di benedire quello che noi abbiamo deciso; ma gli domandiamo luce e forza per comprendere e camminare nelle vie che Lui ha pensato per noi. 

I santi insegnano la via che conduce al Cielo, leggono gli eventi della vita a partire e nella luce di questa meta ultima. Per questo non si scoraggiano nelle difficoltà, anzi ritengono che gli ostacoli sono necessari per orientare lo sguardo verso il Cielo. Anche Teresa di Lisieux vive con questa intima convinzione: “Come ho sete del Cielo, là dove si amerà Gesù senza riserve!” (LT 79, 8 gennaio 1889). In effetti, quanto più intenso è il desiderio di Dio tanto più avvertiamo che ogni esperienza terrena ha il timbro dell’imperfezione. Non basta desiderare il Cielo, occorre vivere fin d’ora come se fossimo già immersi nella realtà del Cielo. Teresa offre una regola di vita spirituale: “Più il nostro cuore è in Cielo, meno sentiamo queste punture di spillo” (LT 81). È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.