Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

19 maggio 2021

19 Maggio 2021

Tienici stretti a Te

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17, 11b-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Il commento

Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo” (17,11). In questa commovente preghiera Gesù non appare come un Maestro che consegna ai discepoli le ultime raccomandazioni ma come un padre premuroso che si preoccupa per la sorte dei figli. Le sue parole manifestano l’amore e l’inquietudine che nutre per i discepoli. Ai suoi occhi la Chiesa appare come una comunità costantemente minacciata dal maligno. La preghiera disegna un orizzonte piuttosto cupo e annuncia che la testimonianza della fede incontrerà grandi e gravi difficoltà. La preghiera assume perciò la forma di una supplica: Gesù non chiede al Padre di allontanare i pericoli ma di accompagnare con amore i discepoli: “Padre santo, custodiscili nel tuo nome” (17 ,11). Come se dicesse: “tienili stretti a Te, non permettere che si allontanino da Te”. Le minacce non devono impaurire, i discepoli sanno che possono sempre contare sulla presenza amorevole del Padre. La preghiera di Gesù è primizia e icona di quel ministero di intercessione che il Figlio esercita lungo tutti i secoli: “egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore” (Eb 7,25). 

Questa preghiera offre una bella immagine del ministero sacerdotale. Prima di concludere la vicenda terrena, Gesù non consegna al Padre i progetti e le opere ancora da realizzare, gli affida i discepoli che restano nel mondo e dovranno incontrare l’odio degli uomini e la tenace opposizione del maligno (17, 14-15). Il nostro primo compito è quello di pregare per i fratelli, consegnando tutti e ciascuno alla bontà del Padre. Il pregare viene prima del fare. Quando preghiamo, infatti, riconosciamo che tutto è nelle mani di Dio e gli chiediamo di intervenire. Senza la sua grazia il nostro ministero non avrebbe ragion d’essere né potrebbe in alcun modo portare frutto. Se rimaniamo stretti a Lui, possiamo custodire nella verità e nell’amore i fratelli che Lui ci ha affidati. Tutto questo si realizza in modo tutto particolare nella Messa: in ogni Messa, in intima comunione con Gesù, chiediamo al Padre di custodire tutti nell’abbraccio che salva.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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