Quando prego il Santo Rosario mi piace molto dedicare l’ultima invocazione dell’ultimo mistero di qualsiasi giorno della settimana a Maria, porta del cielo. È una delle invocazioni più consolanti e belle che la tradizione ci rimanda della Vergine.

La porta è il segno di un passaggio, è lo spazio che ogni giorno attraversiamo per uscire dalle nostre case o rientrare dopo il lavoro e le attività. È uno spartiacque importante. Attraversare una porta significa entrare in un luogo familiare. Nessuno può attraversarla se non gli viene aperto o non possiede la chiave. Solo chi è accolto o di famiglia può addentrarsi nell’intimità e sentire i profumi, gli odori e il calore di quella casa. Allo stesso tempo, è attraverso quella porta che si esce per entrare nel mondo e portare l’annuncio della buona testimonianza, il buon profumo del Vangelo.

È anche bello pensare che quando attraversiamo la porta di una chiesa noi entriamo nello spazio di Dio, nel luogo santo, percorriamo una terra santa perché abitata dalla presenza di Dio. Dovremmo avere questa consapevolezza e questa coscienza quando attraversiamo la porta di una chiesa o di una cappella e inginocchiarci alla ricerca del tabernacolo senza altre distrazioni. Lì Dio ci attende. È bello anche pensare ai pellegrini che attraversano le porte sante per riconciliarsi con il cuore del Padre e ricevere il perdono e la misericordia ma anche per uscirne rinvigoriti, per essere testimoni di tenerezza, per andare verso gli altri attraverso la porta dell’amore, della disponibilità, della generosità, della carità!

In questa prospettiva pensare a Maria come la porta del cielo è molto illuminante per noi. Ella è stata la porta attraverso la quale il Cielo è venuto sulla terra, con il suo sì, l’Infinito si è fatto Bambino e si è donato a noi e si dona ancora nel segno di una piccola ostia. E poi ancora, Maria è la porta del Cielo perché attraverso di lei possiamo entrare in intimità con Gesù, suo Figlio. Come un giorno Elisabetta e il figlio Giovanni hanno vissuto nel momento in cui Maria ha varcato la soglia della loro casa.

Chi lascia entrare Maria nella propria famiglia e la riconosce come la madre del suo Signore sperimenta meraviglie nella propria casa. Maria porta la gioia, la speranza, la certezza che Gesù è il Dio con noi. Non siamo soli, Maria quando la si invoca con cuore sincero, viene come un giorno nella casa ad Efraim e resta tutto il tempo necessario a donare il suo aiuto e il suo sostegno.

Mi piace in quest’ultimo giorno del mese di maggio pensare a Maria come la porta del cielo. Un giorno quando la nostra vita avrà concluso i suoi attimi terreni, quando l’amore avrà consumato ogni energia, e avremo offerto tutto con grande fiducia, sono certa che sulla soglia dell’eternità Maria ci attende e ci prenderà per mano per sorriderci e condurci per sempre nel cuore del Padre. Maria porta del cielo, prega per noi. 

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