2 giugno 2021

2 Giugno 2021

Bocciati senz’appello

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,18-27)
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Il commento

Vennero da lui alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione” (12,18). Tutte le domande che l’evangelista ha raccolto nella sezione conclusiva sono importanti e decisive. Quella di oggi riguarda la meta ultima della vita: tutto finisce con la morte oppure c’è un oltre che possiamo sperare e desiderare? Una domanda assai imbarazzante, un argomento che nessuno vuole toccare. Molti lo liquidano come gli antichi filosofi: “È inutile parlarne. Se sono vivo e penso, la morte non c’è. E quando poi arriva la morte, io non ci sono più”. Problema chiuso. La questione divide farisei e sadducei. Questi ultimi non credono alla resurrezione e ritengono di trovare nelle sacre parole una prova lampante della loro dottrina: se infatti, in obbedienza alla legge di Mosè, una donna sposa più mariti, di chi sarà moglie nella vita futura? Si tratta di un’evidente forzatura: una donna e sette mariti e nessuno di questi può vantare una discendenza. La domanda è posta con falsa umiltà perché sono convinti che nessuno possa smontare il loro ragionamento. 

La reazione di Gesù non è affatto diplomatica, anzi si presenta come un atto di accusa: “Siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio?” (12,24). Il verbo planáō significa far deviareingannare. La forma è passiva, come dire: vi siete allontanati dalla veritàvi siete smarriti. Questa severa critica ritorna alla fine: “Voi siete in grave errore” (12,27). Insomma, si tratta di una sonora bocciatura. Con lo stesso verbo Matteo indica le pecorelle smarrite (Mt 18,13). È l’accusa che i capi riservano alle guardie che non hanno arrestato Gesù (Gv 7,47). È l’accusa che parte della folla rivolge a Gesù (Gv 7,12). Luca lo usa come un’esortazione: “Attenti a non lasciarvi ingannare” (Lc 21,8). E così pure Paolo (Gal 6,7; 1Cor 15,33) e Giovanni: “Figlioli, nessuno vi inganni” (1Gv 3,7). Se reagisce così duramente vuol dire che l’annuncio della beata eternità non può diventare un’opinione ma deve essere custodito e annunciato come una verità essenziale.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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