15 giugno 2021

15 Giugno 2021

Oltre l’ordinario

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Il commento

E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?” (5,47). Gesù consegna ai suoi discepoli un interrogativo stringente che non offre comode scorciatoie. Chiede di non conformare il proprio comportamento a quello dei pubblicani e dei pagani che seguono i comandamenti dettati dalla ragione e dalle consuetudini sociali. Il Vangelo semina nel cuore un di più, qualcosa che eccede di gran lunga l’orizzonte che l’uomo pensa di poter raggiungere. Non basta custodire rapporti formali con il prossimo né possiamo accontentarci di ricambiare la stima e l’affetto degli amici. A dire il vero, se guardiamo onestamente il vivere ecclesiale, mi sembra che anche questi obiettivi minimi sono tutt’altro che facili da applicare. Anche frati, preti e vescovi si trovano a disagio. E tuttavia, la parola del Vangelo, in questo ambito come negli altri, si rivela molto più esigente, non ripete quello che l’uomo può comprendere e conduce oltre i confini disegnati dall’umana sapienza. 

E tuttavia, immagino che tanti buoni cristiani, di quelli che vanno a Messa la domenica, potrebbero replicare così: “E chi ti ha detto che voglia fare qualcosa di straordinario? A me basta vivere la fede nei sentieri dell’ordinario”. Siamo come quei lavoratori che non intendono andare oltre le ore previste dal contratto, non chiedono né sono disposti a fare di più. E invece proprio questo è il problema, nel nostro codice genetico, quello dei figli di Dio, è scritto altro. La parola del Vangelo è rivolta ai battezzati, a quelli che sono rinati dall’acqua e dallo Spirito ed hanno perciò ricevuto la capacità di Dio. “Homo capax Dei”, scrive Sant’Agostino (Trattato sulla Trinità, 14, 4, 6). Se vogliamo vivere come figli di Dio, ad immagine di Gesù, dobbiamo imparare a misurare la vita con altri criteri, avere come unica regola di vita quell’amore che Gesù ha fatto risplendere nella storia. Un amore che viene da Dio e conduce a Dio. Per vivere così, dobbiamo accostarci frequentemente alla mensa eucaristica, è il Pane della vita la sorgente dell’amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.