16 giugno 2021

16 Giugno 2021

Quale ricompensa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6, 1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Il commento

Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te” (6,2). Questa pagina evangelica viene proclamata nel giorno delle Ceneri, è legittimo perciò trovare in essa i contenuti fondamentali dell’esperienza di fede, il punto di partenza decisivo per fare della vita un cammino di conversione. Nella tradizione giudaica elemosina, preghiera e digiuno sono i sentieri ordinari della fede. Non si tratta di una esclusività del mondo giudaico, sia pure con differenti modalità troviamo le stesse indicazioni anche in altre esperienze religiose. Gesù non si preoccupa di precisare che cosa dobbiamo fare, dà per scontato che il patrimonio della tradizione sia valido. A Lui interessa piuttosto precisare perché e come dobbiamo agire. Offre perciò un criterio fondamentale: “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro” (6,1). In queste parole troviamo tre elementi essenziali: a) non compiere le opere davanti agli uomini ma sotto lo guardo di Dio; b) non farle per essere ammirati ma per rendere gloria a Dio; c) non cercare a tutti i costi la visibilità che strappa l’applauso ma restare dietro le quinte. Chi vive in mezzo ai rumori del mondo non può ascoltare la voce di Dio e chi vuole a tutti i costi apparire si mette al posto di Dio.

Mi pare di vedere un deciso aut aut: Dio o gli uomini. Non è possibile alcuna mediazione: chi cerca Dio, riceverà la ricompensa di Dio e sarà rivestito di luce; chi invece cerca gli uomini, riceverà la ricompensa degli uomini e si troverà a mani vuote. Non solo non dobbiamo cercare l’applauso ma dobbiamo accogliere con prudenza anche gli elogi che riceviamo, come fa Teresa di Lisieux: “Io vi chiedo ancora che l’olio delle lodi, così dolce per la natura umana, non indebolisca il mio capo, ossia il mio spirito, facendomi credere che possiedo delle virtù che a fatica ho praticato qualche volta” (LT  259, 22 luglio 1897). Consapevoli di quanto sia facile cadere, supplichiamo la Vergine di avvolgerci nel mantello della sua umiltà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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