Eduardo, attore e modello: ha rinunciato al sesso in attesa dell’amore…

Eduardo

Foto derivata da: Credit to lukeford.net (permission statement at en:User:Tabercil/Luke Ford permission), CC BY-SA 2.5 , via Wikimedia Commons

In un mondo che rifiuta i dogmi, dobbiamo abituarci sempre di più a raccontare storie. Oggi vi parlo della scelta di un modello e attore messicano che ha rinunciato a vivere di impulsi per essere fedele alla donna che sposerà.

Ieri mi stavo preparando per un incontro su affettività, castità e sacramento del matrimonio con dei ragazzi prossimi alla Cresima e mentre mi domandavo da dove partire, mi è venuto in mente di cominciare da una storia vera. L’esperienza di vita infatti ci cattura, risulta credibile e non fa sentire giudicati. Così, sono andata a ripescare dal mio libro Casti alla meta. 50 sfumature dell’amore vero (Mimep Docete, 2020) la testimonianza di un attore latinoamericano. L’idea era quella di partire dalla sua storia per riflettere poi insieme sul tema della purezza e dell’amore per sempre. Oggi avrei dovuto riprendere con voi il discorso della purezza come proposta possibile per dei ragazzi conviventi, ma, ancora grata per i frutti di ieri, vorrei prima condividere anche qui questa storia che tocca i cuori… 

Eduardo è un attore e modello messicano, proviene da una famiglia cattolica praticante, ma, nel tempo, si lascia travolgere dalla fama, dalla bellezza e vive con leggerezza la propria intimità. In un’intervista racconta di essere cresciuto in una società maschilista, dove gli è stato insegnato che “il vero uomo è il don Giovanni, il seduttore, il donnaiolo”. Pensava che per trovare la felicità doveva “conquistare le donne”, divertirsi con loro, senza necessariamente impegnarsi. Vedeva il sesso come un gioco e, d’altronde, poteva avere tutte le ragazze che voleva. Prima delle riprese di un nuovo film, però, il giovane deve prendere delle lezioni di inglese per migliorare la pronuncia: sarà la sua insegnante, durante quegli incontri, a cambiargli la vita, come racconta lui stesso…

Leggi anche: “Ai fidanzati propongo: eliminate il sesso fino al matrimonio. Molti tornano a ringraziarmi”

«Dopo aver vissuto secondo questo stile di vita, un giorno, la mia professoressa di inglese mi disse: “Eduardo, ti posso fare alcune domande?”. Dissi di sì. Lei mi fece: “Ti piacerebbe sposarti e formare una famiglia?”. Le ho risposto di sì. “E ti piacerebbe avere delle figlie?”. “Sì…”. “Quale tipo di uomo vorresti che sia quello che sposerà le tue figlie?”. Io ho descritto un santo, un uomo onesto, un lavoratore, fedele, che le tratti come fossero diamanti, che le faccia felici, l’uomo ideale. E lei mi chiese: “Tu sei quell’uomo?”. E io, quasi con una lacrima negli occhi, dissi di no. “E allora perché tu vuoi per le tue figlie un uomo così quando tu non rispetti le figlie di un altro?”. Ho capito che io usavo i miei talenti per usare le donne come oggetti, non le stavo rispettando». C’è stata una frase in particolare della sua professoressa che lo ha colpito: «Sai che il tuo corpo è tempio dello Spirito Santo? Perché corrompi il tuo corpo, ferisci Dio, vai contro i comandamenti?». Dopo quelle parole «Mi sono guardato indietro e ho capito quante donne avevo ferito. E mi sono pentito». 

Quello è stato l’inizio della sua conversione: ha cominciato a capire che il sesso era “un regalo di Dio”, era sacro, doveva custodirlo, preservarlo per condividere quel regalo con la persona più importante della sua vita: «Otto anni fa ho fatto una promessa a Dio: non sarei mai più andato con una donna fino al giorno in cui mi sarei sposato». Non tutti hanno subito capito e accettato la sua scelta: «I miei amici pensavano che ero diventato pazzo. “Ma che ti è successo Eduardo? Chi ti ha lavato il cervello?”. Si radunavano, si incontravano tra loro, perché credevano che ero impazzito e volevano aiutarmi. E mi dicevano: “Eduardo, quella è una necessità fisica!”. Ma non è così! Necessità fisica è respirare, perchè se non respiri muori. Necessità fisica è mangiare perché se non mangi muori. Ma io non ho mai sentito di qualcuno che sia morto per astinenza. Il desiderio sessuale si può controllare con la ragione. Gli animali vivono secondo i loro istinti, noi abbiamo delle passioni, ma dobbiamo ordinarle perché obbediscano alla ragione e la ragione obbedisca a Dio». 

L’intervista si conclude così: «Ho già trascorso 8 anni di castità. Sono stati gli anni più meravigliosi della mia vita. Non ho mai avuto tanta pace, tanta serenità, tanta gioia, tanto amore nel mio cuore. Un domani, potrò dire alla mia futura moglie, se questa è la mia vocazione, guardandola negli occhi: “Io sono stato fedele a te ancor prima di conoscerti”». Molti gli dicono: «Questo è difficile, abiti a Los Angeles, non vivi a Lourdes o a Fatima. Los Angeles è la città delle tentazioni, ci sono tante donne non molto pulite. Ma come fai?». Eduardo allora spiega che non solo è difficile, è quasi impossibile: tuttavia, «con la grazia di Dio tutto è possibile». Secondo lui è possibile praticare la castità colo con la grazia di Dio: «Adesso, come cattolico, ho messo la fede al centro della mia vita, perché adesso la sto conoscendo. Io vado a Messa tutti i giorni e tutti i giorni chiedo inginocchiato a Dio che mi aiuti a controllarmi, a rispettare le donne». (Tratto dall’intervista, reperibile su Youtube, Purezza e castità: testimonianza dell’attore Eduardo Verastegui).

Da un sacerdote o una catechista ci si aspetta (almeno io me lo aspetto) che promuovano l’integrità del cuore e il rispetto per il corpo… ma come mai Eduardo, un attore di Hollywood, circondato sempre da belle donne, ha scelto, a un certo punto, di cambiare vita e aspettare il matrimonio per l’intimità? Impossibile non chiedersi: “Cosa è cambiato in lui? Cosa ha trovato nella castità? Cos’ha la purezza più del sesso facile?”. In un mondo che rifiuta i dogmi, dobbiamo abituarci sempre di più a raccontare storie. Non abbiamo nulla da perdere in questo modo… perché, come sostiene il patrono dei giornalisti, san Francesco di Sales, converte più un grammo di buon esempio, che un quintale di parole.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.