“Voi siete di Dio” … quante volte lo avete detto ai vostri figli?

mamma e figlio

Abbiamo mai avuto il coraggio di dire a nostri figli che appartengono a Dio? Spesso la luce della fede si affievolisce fino a scomparire dalla vita dei nostri ragazzi e noi genitori siamo lì a fare spallucce come se non avessimo la forza di fare qualcosa. Cari genitori, se non siamo noi ad annunciare Dio ai nostri figli, chi dovrà farlo?

Il grande pensatore francese Blaise Pascal ha parlato di una seconda natura, che si sovrappone alla nostra natura originaria, buona. Questa seconda natura fa apparire il male come una cosa normale agli occhi dell’uomo. Cari genitori il potere del male sul cuore umano è innegabile. La questione è: come si spiega questo male? Non possiamo stare ad indagare le ragioni scatenanti, che pure è materia per il mestiere del genitore. Ora ci interessa sottolineare come reagire al male? Come accendere la luce della vita nell’orizzonte dei figli?  

Il male va combattuto sempre con determinazione è questo il principio di fondo. Ma al contempo anche la capacità di riconoscere il male è un insegnamento da dare ai figli mentre l’uomo va amato sempre e con convinzione. Tante volte a noi accade di fare il contrario: condanniamo l’uomo per il male commesso e permettiamo al male di passeggiare tranquillamente nelle vie della città e di intrufolarsi in ogni angolo del cuore.

Quante volte accusiamo il buon Dio di non intervenire, di non fare abbastanza e giustifichiamo il nostro comportamento che invece spesso è ispirato dall’ignavia. Pensiamo che sia meglio non impicciarsi delle cose che accadono, non prendere posizione perché tanto le cose vanno avanti lo stesso e così aggiungiamo male al male. Cari genitori, l’unica alternativa possibile è Dio

Leggi anche: Cosa dice lo Spirito Santo ai genitori?

Il 12 luglio la Chiesa ha fatto memoria dei santi Luigi e Zelia Martin genitori di santa Teresa di Gesù Bambino Del Volto Santo. Certo qualcuno mi dirà che la loro era un’altra epoca totalmente e radicalmente differente da quella di oggi. A queste persone risponderò che ogni epoca ha i suoi problemi e che in quella famiglia Dio era il primo servito. Questo era lo slogan. Luigi e Zelia non hanno mai perso l’occasione di ricordare ai figli che erano di Dio. Creature volute da Lui, pensate da Lui, destinate al bene. In altri termini Luigi e Zelia non hanno mai perso occasione di ricordare alle figlie quella prima natura buona nascosta nel cuore dell’uomo. Le bambine crescevano in un ambiente dove si vedeva il Bene. Nei loro genitori vedevano l’amore di Dio. E noi come genitori, siamo il riflesso del volto di Dio per i nostri figli? Oppure abbiamo dimenticato qual è la nostra prima missione: educarli per Lui. Ricondurli al cuore del Padre, ricordare loro che sono nati innanzitutto dal Suo cuore e poi dalla nostra carne.  

La cronaca di tutti i giorni è fatta di storie raccapriccianti. Segno di una umanità sconsacrata, che sembra sempre più lontana dal Signore della vita e dell’amore. La mia domanda è: se avessimo il coraggio di annunciare ai figli di qualsiasi età, il primato di Dio sulla loro vita e sulla nostra, le cose andrebbero allo stesso modo? A volte ho l’impressione che anche noi cristiani ci crediamo poco. 

Quando incontro sposi cristiani che partecipano anche a Messa, ma non credono più nella forza del sacramento del loro matrimonio, quando ascolto giovani rassegnati e non disposti a creare una umanità nuova, quando vedo ragazzini che la domenica invece che stare a Messa accompagnati dai genitori sono in giro per i centri commerciali vedo l’immagine di una umanità che non vive dello Spirito e nello Spirito, ma riempie i giorni di cose fino a consumare la vita che via via si spegne nella più totale apatia, indifferenza e rassegnazione.

Cari genitori da dove ricominciare? La risposta è semplice: dai sacramenti. La tradizione cristiana afferma che nei sacramenti Dio è presente realmente ed agisce efficacemente. Essi realizzano un autentico incontro personale con il Signore.

Tutti noi, compresi i nostri figli, abbiamo ricevuto il sacramento del Battesimo, ma cosa ne abbiamo fatto? Il Battesimo per eccellenza fonda la nostra dignità, ci abilita non solo a sentire ma anche a comprendere e a vivere la vita nello Spirito Santo. Ne abbiamo consapevolezza? In forza dei sacramenti ricevuti non solo ascoltiamo ma possiamo mettere in pratica il cristianesimo. Quante volte invece sciupiamo tutta questa grazia e involontariamente insegniamo a farlo?

Cari genitori ed educatori, abbiate il coraggio di urlare ai figli che non appartengono a questo mondo. Abbiate il coraggio di annunciare che essi appartengono a Dio, da Lui sono nati e a Lui sono destinati.




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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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Giovanna Pauciulo

Sposa e madre di tre figli, insieme al marito Giuseppe è referente della Pastorale Familiare per la Campania, ha conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Conduce su Radio Maria la trasmissione “Diventare genitori. Crescere assieme ai figli”. Collabora con Punto Famiglia su temi riguardanti la genitorialità e l’educazione alla fede dei figli. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018).

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