24 Luglio 2021

Essere uomini e donne contemplativi | 24 luglio 2021

L’estate regala albe e tramonti che lasciano senza respiro. Se una persona si trova al mare, lo spettacolo è duplicato. O che il sole rosso fuoco faccia capolino o che la luna si specchi tonda e gonfia nelle acque tranquille, il cuore non può non spalancarsi davanti a cotanta bellezza. Io personalmente resterei ore e ore ma non è possibile. Lo spettacolo dura pochi minuti, bisogna essere allenati a contemplarlo.

Ieri sera, dopo la Messa, mi sono fermata su una panchina decisa a godermi ciò che la natura offriva. Davanti a me il sole rosso come un’arancia matura che piano piano sfiorava il mare, alle mie spalle già pronta per la serata di gala, una luna piena bella e luminosa come non mai. Qualcuno si fermava a fare qualche foto. I più continuavano imperterriti la loro giornata. I giovani si divertivano in una partita a pallavolo, i bambini mangiavano ghiaccioli felici. Riempivo gli occhi di quelle immagini così belle. Dico sempre a mio figlio che bisogna fare scorte di bellezza quando ne abbiamo la possibilità. Per i giorni difficili, per i tempi più bui, possiamo sempre sfogliare nell’album della memoria i momenti in cui abbiamo visto o sentito il respiro dell’Eterno.

Non è semplice. Mi accorgo sempre di più che i nostri occhi non sono allenati alla contemplazione. Non è solo una questione dei sensi, né, come qualcuno potrebbe pensare una predisposizione femminile. La contemplazione ha molto a che vedere con la fede. Quando Dio abita il cuore di una persona e lo ricolma di amore allora quel cuore sa riconoscere i frammenti di quell’amore nella sua vita. I suoi occhi diventano attenti a cercare le impronte che l’Amato lascia per farsi trovare.

Queste tracce non si trovano solo nella bellezza della natura ma anche nei gesti delle persone, nelle parole, nella capacità di generare bellezza. Il che non è così semplice. Alcuni apparentemente sono persone meravigliose, amabili, gentili, proferiscono parole auliche ma nel loro cuore abita la tenebra del possesso e della doppiezza e sono pronti a sacrificare amicizie e affetto in nome dei propri interessi. Come deve essere triste la vita di quelli che pur di circondarsi di qualcuno che li ammiri, sono capaci di tradire i sentimenti più veri.

Non è possibile contemplare la bellezza fuori di sé senza averla dentro e riconoscerla. Sant’Agostino scrive che “gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, e i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri, e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi”. È una bella sintesi della capacità di essere in armonia dentro e fuori. Un esercizio che costa fatica ma che ci restituisce quella pace che ognuno di noi ardentemente brama.


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