“In vacanza mia figlia è rimasta incinta. Cosa posso fare?”

spiaggia

In estate si sa, complice il caldo molti degli amori estivi spesso divampano come un fuoco ardente lasciando tanta cenere sul selciato. Mi riferisco soprattutto all’aspetto sessuale. Questioni come queste non vanno affrontate nelle emergenze, ma vanno trattate prima.

Siamo tutti al mare e finalmente direi. Dopo un anno di pandemia, la paura, la distanza, l’isolamento, abbiamo tutti voglia di libertà. Abbiamo tutti voglia di divertirci ma attenzione ai ragazzi e alla loro sete di eccessi

In estate si sa, complice il caldo la voglia di spogliarsi è tanta e molti degli amori estivi spesso divampano come un fuoco ardente lasciando tanta cenere sul selciato. Mi riferisco soprattutto all’aspetto sessuale. Quante coppiette si appartano sulla spiaggia e al chiaro di luna finiscono spesso per iniziare un gioco di sensi che li porterà a compiere gesti più grandi della loro età. Pochi giorni fa ho ricevuto una lettera in cui una madre mi confidava che sua figlia, 16 anni, durante la vacanza aveva avuto una relazione con un ragazzo più grande. Dal primo sguardo al primo rapporto sessuale non erano passati che un paio di giorni. Ora la mestruazione tardava a venire ed erano tutti preoccupati che quella vacanza fosse costata un po’ troppo. “Come posso affrontare la situazione?”, mi domandava la madre. La risposta è stata facile e veloce: la situazione non va affrontata ora, andava trattata adeguatamente prima che la ragazza arrivasse su quella spiaggia e con quel ragazzo

L’episodio mi permette di pormi e di provi una domanda: quanti sono i genitori che fanno ancora tanta fatica a parlare di sessualità con i figli? Quanti sono quelli che ad esempio conoscono la differenza tra sesso e sessualità? In un’epoca come la nostra, così intrisa di stimoli esplicitamente sessuali, così improntata sull’assecondare l’impulso di un minuto, quanto è invece importante riscoprire il senso della natura sessuata di ciascuno uomo e ciascuna donna? Quanto è importante riscoprire il valore dell’amore? 

Leggi anche: Ma come mai è diventato così difficile educare i figli?

A voi genitori consiglio la lettura di un testo che per me è stato fatale. Mi ha permesso di entrare in una dimensione straordinaria e di cambiare rotta: sto parlando di Uomo e donna lo creò. Catechesi dell’amore umano”. L’autore? San Giovanni Paolo II che in 95 brevi catechesi, fatte nelle Udienze del mercoledì dal 1979 al 1984, affronta il tema della ricostruzione di una antropologia adeguata ottenuta, soprattutto, attraverso la riflessione sulla corporeità. In questo testo Giovanni Paolo II ha voluto dire all’uomo, a ogni uomo, chi è e ci aiuta a riscoprire nel nostro corpo non un mezzo ma un valore

Questo testo, che per alcuni studiosi ed esperti rappresenta il riferimento autorevole dello sviluppo della Teologia del corpo, oggi più che mai è attuale in termini di fondamenti etici e valoriali. Storie come quella da cui siamo partiti, mi danno la conferma che c’è tanto bisogno di rieducarci all’amore a partire dagli adulti. Anzitutto di questo testo mi piace sottolineare già il titolo. La scelta “maschio e femmina lo creò” mentre il testo biblico tradotto dice “maschio e femmina li creò”, mi piace molto. In quel “lo creò” piuttosto che “li creò” è maggiormente espressa e sottolineata la pari dignità, dell’uomo e della donna che, insieme, rappresentano quella creatura umana che Dio ha voluto per sé. E lo ha voluto maschio e femmina, inserendo in questa diversità la possibilità di generare la vita.

Credo che questo punto sia di fondamentale importanza e a mio avviso costituisce una necessaria premessa educativa per tutti noi genitori. Non possiamo affrontare la questione solo quando ci ritroviamo nell’emergenza, dobbiamo imparare a parlare ai nostri figli di sessualità. Dobbiamo insegnare che il loro corpo ha una dignità intrinseca voluta da Dio, fatta per amare non per accoppiarsi. Dunque proviamo a delineare alcune piste educative: 

  1. Innanzitutto capire il contesto culturale in cui si trovano immersi i nostri figli e da cui discendono le loro eventuali difficoltà nei confronti della sessualità.
  2. Bisogna poi avere il coraggio di proporre ai figli la differenza sessuale come un valore. Non importa se ci troviamo in un’epoca che vuole abbattere ogni differenza. Noi crediamo nella bellezza del maschile e del femminile e dobbiamo annunciarla. 
  3. Confermare i nostri figli nella antropologia cristiana. 
  4. Infine, dobbiamo essere promotori ad un dialogo scuola-famiglia, così da organizzare percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità finalizzati al rispetto del corpo altrui, per accompagnare i ragazzi in maniera sana e responsabile. In questo i genitori cristiani devono far sentire la responsabilità dell’amore e dell’uso del proprio corpo.

 




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Giovanna Pauciulo

Sposa e madre di tre figli, insieme al marito Giuseppe è referente della Pastorale Familiare per la Campania, ha conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Conduce su Radio Maria la trasmissione “Diventare genitori. Crescere assieme ai figli”. Collabora con Punto Famiglia su temi riguardanti la genitorialità e l’educazione alla fede dei figli. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018).

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