A Parigi una fiera sull’utero in affitto con tanto di formula “soddisfatti o rimborsati”

La Manif Pour Tous

Manifestazione di La Manif Pour Tous del 4 settembre davanti all'entrata del salone "Desir d’Enfant" (Foto https://www.facebook.com/LaManifPourTous)

In Francia la maternità surrogata è vietata dalla legge ma la cosa non sembra interessare alle aziende impegnate nel commercio di bambini e gameti. Lo dimostra la fiera che si è tenuta a Parigi il 4 e 5 settembre.

Il 4 e il 5 settembre per il secondo anno si è tenuta a Parigi la fiera “Desir d’Enfant”, che ha riunito a Porte de Champerret le migliori aziende, firme e cliniche in grado di produrre i bambini in serie. Tra i vari stand si poteva trovare di tutto, dalle migliori tecniche per generare figli, agli ultimi ritrovati in termini di fecondazione artificiale fino al piatto forte: l’utero in affitto.

In Francia l’utero in affitto è vietato da una sentenza della Corte di Cassazione del 1991 che stabilisce l’indisponibilità del corpo umano e poi dall’articolo 16 di una legge del 1994. Chi vi ricorre, in base all’articolo 227-12 del Codice penale, rischia un anno di carcere e 15 mila euro di ammenda. Com’è possibile nella capitale francese si siano tenute oltre 8 conferenze su come comprare bambini violando la legge e nessuno abbia avuto niente da ridire?

Nel mercato degli esseri umano c’erano anche tre banche dei gameti che offrivano a pagamento spermatozoi e ovociti “di qualità” per permettere ai futuri genitori di selezionare la «razza» preferita del figlio, il colore dei capelli e il sesso. 

Leggi anche: Desideri un figlio? A Parigi la fiera per ottenerlo. 

Nessun commento né per la “questione” razza e nemmeno per la selezione del sesso che dovrebbe inquietare almeno le femministe francesi, dal momento che qualora il prodotto non sia del genere preferito (quasi sempre quello maschile), l’embrione verrà gettato nella spazzatura per far posto a un nuovo tentativo. 

La ciliegina sulla torta si chiama Iarc Surrogacy che si propone di «accompagnare le coppie dall’inizio alla fine del programma»: dalla scelta cioè della madre surrogata, al disbrigo delle pratiche legali fino alla consegna fisica del nascituro. Per comprare un figlio in Canada con CReATe servono almeno 100 mila euro, di più per accedere alla pratica in California, ma c’è anche la soluzione “low cost” dell’ucraina Feskov che permette di portarsi a casa un figlio con 49 mila euro appena. Chi vuole un trattamento con i guanti bianchi può accedere alla «formula Vip» e sborsare diecimila euro in più. In compenso, si è certi di avere «un bambino geneticamente sano». E nel caso in cui il bambino abbia delle malattie, e il problema «venga individuato nei primi tre giorni di vita, potete lasciare il nascituro in ospedale e averne un altro gratuitamente». Forse anche i nazisti inorridirebbero!

La Manif Pour Tous ha manifestato davanti all’entrata della fiera, denunciando la compravendita dei bambini e la schiavizzazione delle donne. Il collettivo Giuristi per l’infanzia ha fatto un esposto presso tribunali, Comune e governo ma nessuno ha risposto.




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