BRICIOLE DI VANGELO

1 Ottobre 2021

Strettamente confidenziale

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

Il commento

“… hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (11,25). In questo brano l’evangelista ha sapientemente intrecciato una preghiera di lode consegnata al Padre (11, 25-26) e un insegnamento rivolto ai discepoli (11, 27-30). Parlare a Dio e agli uomini: segno di quella duplice e complementare relazione che dobbiamo custodire e coltivare. Ho usato il vocabolo insegnamento, in realtà si tratta di una comunicazione molto personale: in effetti, Gesù condivide con i discepoli un frammento luminoso della sua più intima relazione con il Padre. Una relazione esclusiva ma non escludente. E difatti subito dopo chiede loro di avvicinarsi per entrare in quello stesso mistero: “Venite a me” (11,28). Sono parole strettamente confidenziali, cose che si possono dire solo agli amici di lunga data. Teresa di Lisieux appartiene a questa categoria. “Imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (11,28). Il verbo greco [mantháno] può essere tradotto anche in altri termini: “Siate discepoli”. E difatti, può imparare solo chi, riconoscendo di essere ignorante, accoglie la luce che viene da Dio. È bene sottolineare il pronome: “da me”. Gesù vuole l’esclusiva, chiede espressamente ai discepoli di imparare da Lui e non da altri. Teresa riconosce di aver avuto tante maestre ma aggiunge anche fu Gesù stesso a istruirla: volendo “far risplendere in me la sua misericordia, egli si abbassava verso di me, perché ero piccola e debole, mi istruiva in segreto delle cose del suo amore” (Ms A 49r). 

Lasciamoci istruire! Questa parola è particolarmente adatta ai giovani, che si trovano all’inizio della grande avventura, ma vale per tutti i battezzati. In ogni stagione della vita Gesù desidera consegnare parole luminose; e quando trova una docile corrispondenza, dona le confidenze più intime. Oggi chiediamo la grazia di avere la stessa libertà di cuore di santa Teresa di Gesù Bambino che accoglie e dona la luce di Dio con la semplicità e l’audacia degli umili.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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