BRICIOLE DI VANGELO

12 Ottobre 2021

Martedì 12 ottobre 2021

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,37-41)
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Il commento

Un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola” (11,37). “Storia di un incontro mancato”: mi sembra il titolo più adatto per descrivere questa pagina. Gli inizi sembrano incoraggianti, la traduzione italiana si limita a parlare di un invito a pranzo. Nel testo greco, invece, troviamo un verbo [herotáō] che significa chiedere, interrogare, qualche volta anche supplicare. E troviamo anche un’espressione che indica una certa familiarità: [parautō]. Insomma, gli chiese di venire presso di lui. Stando a questa introduzione possiamo immaginare che da parte del fariseo c’è una certa disponibilità, probabilmente il desiderio di conoscere più da vicino il Rabbì. Non possiamo dubitare che le intenzioni di partenza fossero buone. Gesù accoglie l’invito con la consueta lealtà, per lui non ci sono avversari ma figli di Dio; e tutti hanno il diritto di incontrarlo, a ciascuno egli vuole comunicare la parola di verità. Entra in quella casa per accendere la luce di Dio.

Ci sono tutte le premesse per un incontro cordiale e fruttuoso e invece… tutto s’interrompe quasi subito, come una luce che si spegne sul nascere. Che cosa è accaduto? Lo spiega l’evangelista: “Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo” (11,38). Gesù non rispetta le consuetudini tipiche della religiosità, non si comporta come uno scrupoloso osservante della Legge. E tutto questo crea subito un muro che divide due mondi. Il comportamento di Gesù genera giudizi poco benevoli nei suoi confronti. Il Vangelo non riporta parole, la critica viene espressa sottovoce o forse attraverso gli sguardi sconcertati del padrone di casa e degli altri commensali. Gesù se ne accorge e reagisce con lealtà, parla con la libertà di chi ama e perciò non teme di dire parole che possono ferire perché desidera aprire gli occhi e cambiare il cuore. Vorremmo sempre e solo parole zuccherose. L’amore invece si misura con la verità. Se davvero vogliamo essere discepoli, disponiamoci ad accogliere con docilità quello che il Signore vuole dire, anche se fa male.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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