BRICIOLE DI VANGELO

14 Ottobre 2021

La nostra parte

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,47-54)
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Il commento

Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno” (11,49). Questa pagina evangelica offre uno scenario inquietante e doloroso. Gesù ricorda che i profeti che Dio ha inviato – e continuerà a inviare – non trovano l’accoglienza desiderata. Non c’è da esserne sorpresi, i profeti hanno l’abitudine di dire parole scomode, proprio quelle che nessuno vuole ascoltare. Il binomio profeti e apostoli mette insieme la vicenda d’Israele e quella della Chiesa, l’AT e il NT, il passato e il futuro. Gesù non legge la storia con gli occhiali rosa del buonismo, anzi invita ad abbandonare ogni illusione. Se non conoscessimo altre pagine del Vangelo, potremmo pensare che le parole di oggi sono impregnate di rassegnazione, come se dicesse: “È stato sempre così e sarà così anche in avvenire”. È ovvio che si tratta solo di un tassello di un mosaico più ampio. E tuttavia, malgrado le apparenze, anche questo insegnamento fa parte della buona notizia, chiede di prendere sul serio la fede per non spegnere la luce che Dio accende. 

Gesù parla del passato e del futuro ma il presente non è meno tragico, anzi si presenta come un passaggio decisivo della storia salvifica: la generazione che ha il privilegio di ascoltare la Parola del Figlio di Dio ha una particolare responsabilità, ad essa infatti sarà “chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo” (11,50). Questa generazione, più di quelle che l’hanno preceduta, ha la possibilità di voltare pagina e dare un volto nuovo alla storia. E invece… Nelle parole del Nazareno possiamo già intravedere la conclusione dolorosa della sua missione. Gesù parla alla gente del suo tempo ma il Vangelo risuona in ogni tempo ed interpella ogni generazione. anche la nostra, come hanno sottolineato i Padri conciliari: “Il mondo si presenta oggi potente a un tempo e debole, capace di operare il meglio e il peggio” (Gaudium et spes, 9). Spetta a noi fa risplendere il Vangelo. Oggi chiediamo la grazia di fare responsabilmente la nostra parte.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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