“State attenti a voi stessi” (21,34). Vi sono tanti nemici, il male è sempre all’opera, non mancano mai tentazioni e prove. E tuttavia, Gesù chiede di scrutare con attenzione in noi stessi, nel cuore dell’uomo infatti si annidano sentimenti e pensieri che tolgono la gioia, soffocano la speranza e impediscono di camminare con cuore libero nella via della carità. Il maligno si nasconde con astuzia. È facile fare la lista dei limiti altrui e puntare il dito sulle mancanze dei fratelli. È uno sport molto diffuso, serve a giustificare se stessi. Il Vangelo chiede di percorrere un’altra via, quella di chi cerca, con maturità e responsabilità, di evitare gli errori che possono danneggiare se stessi e gli altri. Gesù chiede di evitare “dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita” (21,34); e di vivere ogni cosa sotto lo sguardo di Dio: “Vegliate in ogni momento pregando” (21.36). Potremmo riassumere così: sobrietà e preghiera. Da una parte un uso attento e misurato delle cose; e dall’altra l’umile invocazione della grazia che viene da Cielo, quella che permette di non cadere nelle trappole di un materialismo sempre più seducente che addormenta la coscienza e mette fuori gioco i valori più importanti. Una ricetta semplice eppure così difficile da mettere in  pratica. 

Il Vangelo ci chiede di misurare con attenzione tutte le scelte, in particolare quelle che condizionano in modo decisivo il nostro stile di vita. Tante volte, con una buona dose di superficialità e presunzione (sono due sorelle che solitamente vanno molto d’accordo) facciamo scelte sulla base della più istintiva emotività, senza renderci conto che non sono affatto compatibili con la fede e finiscono per soffocare lo slancio iniziale, anche quello più sincero. Se avessimo la capacità di comprendere in anticipo i rischi, potremmo evitare tanti errori e tanti disastri. Consapevoli dei nostri limiti, chiediamo la grazia di coltivare l’umiltà per chiedere consiglio a chi, con saggezza, può aiutarci a compiere quelle scelte che custodiscono la fede, la nostra e quella degli altri.