3 Gennaio 2022

Matrimonio: consigli per l’uso

Il Santo Padre ha voluto farci un dono sul finir dell’anno 2021 scrivendo e consegnando a tutti gli sposi una bellissima e meravigliosa lettera nel giorno della Santa Famiglia che abbiamo celebrato lo scorso 26 dicembre per “esprimervi tutto il mio affetto e la mia vicinanza in questo tempo così speciale che stiamo vivendo”. Un momento che “mi porta ad accostarmi con umiltà, affetto e accoglienza ad ogni persona, ad ogni coppia di sposi e ad ogni famiglia nelle situazioni che ciascuno sta sperimentando”. Parole cariche di umanità come siamo abituati ad ascoltare da Francesco ma anche intrise di una grande preoccupazione: rimettere Dio al centro delle relazioni familiari, custodire la fede che ci fa sperimentare di non essere soli.

Come? La lettera presenta alcuni spunti molto significativi che vorrei racchiudere in una serie di consigli con l’invito agli sposi a leggerla insieme e a meditarla. La cornice ideale in cui leggere queste indicazioni è la Santa Famiglia di Nazareth. Il Papa chiede di affidarsi a Giuseppe, Maria e il Bambino Gesù. È molto bello a proposito il commento alla lettera del Papa di don Silvio Longobardi che vi invio a leggere qui. Gli altri spunti interessanti sono:

  1. Il Papa chiede agli sposi la fede di Abramo. Leggiamo nella Genesi: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò”. “Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, le malattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che Dio promette: essere due in Cristo, due in uno”. Che bello pensare al matrimonio come ad una chiamata di Dio a lasciare tutto, a percorrere vie inesplorate e costruire e custodire la comunione fidandoci di quella Parola che Lui ha consegnato alla nostra coppia. 
  2. Il Papa annuncia agli sposi: “Non siete soli!”. Non siamo da soli! Spesso non riusciamo a sentire la vicinanza di Dio. Spesso ci sentiamo da soli soprattutto nelle difficoltà. Questi sono i momenti in cui siamo tentati a rinchiuderci in se stessi, a pensare di poter fare con le nostre forze. Il Papa ci ricorda che la nostra forza viene dall’amore e dall’unità con Gesù e dalla comunione d’amore tra noi sposi e con i nostri figli. Come si alimenta l’unità? Attingendo alla grazia del sacramento ricevuto, pregando insieme, partecipando come famiglia all’Eucaristia, dando tempo di qualità al nostro matrimonio.
  3. Il Papa chiede agli sposi di essere testimoni credibili per i figli. “Cari sposi, sappiate che i vostri figli – e specialmente i più giovani – vi osservano con attenzione e cercano in voi la testimonianza di un amore forte e affidabile.I nostri figli hanno bisogno di testimoni non di predicatori o di moralisti che dicono loro ciò che è giusto o sbagliato, quello che si fa o quello che non si fa. Certo noi genitori siamo chiamati a dare delle regole e ad aiutare i nostri figli a comprendere ciò che è bene e ciò che è male. Questo però non basta. Dobbiamo essere, almeno cercare di essere, testimoni credibili di ciò che proponiamo loro. Il Papa ci indica anche la strada. È importante dare loro la prova di un amore forte ed affidabile. È la più grande lezione che possiamo fare loro.
  4. Il Papa chiede di essere generativi non solo nel dare la vita. “La paternità e la maternità vi chiamano a essere generativi per dare ai vostri figli la gioia di scoprirsi figli di Dio, figli di un Padre che fin dal primo istante li ha amati teneramente e li prende per mano ogni giorno. Questa scoperta può dare ai vostri figli la fede e la capacità di confidare in Dio”. Certo non dipende solo da noi, entra in gioco la loro libertà e possono anche rifiutare il nostro Dio, ma non spaventiamoci. Rifiutare Dio per un tempo magari può anche significare che hanno bisogno di trovare il loro Gesù, fare un incontro personale con Lui e sceglierlo come il Signore della loro vita. L’importante è che noi siamo lì, come appiglio sicuro con una preghiera incessante come rocce su cui contare.
  5. Il Papa interpella gli sposi su come vivono il protagonismo nella Chiesa.  “Anche i coniugi devono prendere l’iniziativa (primerear) all’interno della comunità parrocchiale e diocesana con le loro proposte e la loro creatività… Pertanto, vi esorto, cari sposi, a partecipare nella Chiesa, in particolare nella pastorale familiare”. Noi sposi nella Chiesa abbiamo una missione proprio in quanto sposi e in obbedienza alla vocazione ricevuta. Non siamo chiamati a scimmiottare i preti né solo a collaborare in senso stretto sulle cose da fare. In virtù del sacramento del matrimonio e della chiamata all’amore, adeguatamente formati e accompagnati, vivendo la fede da adulti, possiamo e dobbiamo accompagnare altri sposi nel cammino di fede, essere i primi annunciatori del Vangelo, vivere la carità verso le famiglie più povere e fragili, educare alla fede i bambini e i giovani e costruire una bella e sana amicizia con i presbiteri e i consacrati.
  6. Il Papa invita gli sposi a non dimenticare la grazia del matrimonio. “È importante che insieme teniate lo sguardo fisso su Gesù. Solo così avrete la pace, supererete i conflitti e troverete soluzioni a molti dei vostri problemi”. Il nostro cuore non è fatto per le cose mutevoli. Non è fatto per saltare come le api, di fiore in fiore, in cerca del nettare necessario per sfamare il bisogno di un giorno, noi vogliamo amare e amare per sempre. Noi siamo fatti per l’eternità. E l’eternità si trova fissando lo sguardo su Gesù. È Lui che ci insegna quell’amore che sfida le regole del piacere per diventare dono, offerta, sacrificio.  
  7. Il Papa ci dona alcuni consigli per l’uso. “Custodite nel cuore il consiglio che ho dato agli sposi con le tre parole: «permesso, grazie, scusa». E quando sorge un conflitto, «mai finire la giornata senza fare la pace». Non vergognatevi di inginocchiarvi insieme davanti a Gesù nell’Eucaristia per trovare momenti di pace e uno sguardo reciproco fatto di tenerezza e di bontà. O di prendere la mano dell’altro, quando è un po’ arrabbiato, per strappargli un sorriso complice. Magari recitare insieme una breve preghiera, ad alta voce, la sera prima di addormentarsi, con Gesù presente tra voi”. Cose semplici che per noi sposi profumano di buono come il pane appena cotto.

Iniziamo il nuovo anno in questa luce, dedicando tempo ed energie a custodire la nostra vocazione quando, dove e come Dio vorrà. Buon Anno a tutti.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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