La guerra non ferma il gossip: il Corriere e l’apologia dell’utero in affitto

gravidanza

Tiziano Ferro, la sua love story e quei bambini. Perché nessuno si chiede come siano nati? Sarà forse che in Italia cose come l’utero in affitto sono “ancora” illegali?

La nostra attenzione è pienamente coinvolta da quello che sta accadendo in Ucraina, un Paese a cui ci legano tante persone che negli anni si sono integrate nella nostra realtà territoriale e che ci hanno insegnato a rapportarci con una cultura fiera, un popolo attento e ancorato a valori umani e religiosi capaci di azzerare le iniziali distanze. Eppure mentre navigavo per prendere aggiornamenti e notizie a riguardo sul sito del Corriere della Sera, (quello che a lungo è stato considerato il più autorevole quotidiano italiano), mi sono imbattuto in una notizia, appena sotto l’autorevole colonna recante “editoriali&commenti”, che ha catturato la mia attenzione: «Tiziano Ferro: “Vi presento i miei figli Margherita e Andres, due meraviglie di 9 e 4 mesi”». 

Se pure fossi a digiuno delle vicende private del noto cantante, un aspetto non avrebbe potuto non suscitare la mia curiosità: due figli, di nove e quattro mesi. I conti non mi tornano. Clicco per capirci un po’ di più. Leggo: «Tiziano Ferro è diventato papà. Il cantante ha annunciato che lui e suo marito Victor Allen sono diventati genitori pubblicando una loro foto su Instagram mentre abbracciano due bambini». Dopo poche righe, prima di appellarsi al riserbo necessario a tutelare i due bambini, il cantante spiega che «Due telefonate mi hanno reso l’uomo più felice del mondo. La prima qualche mese fa: una bimba. La seconda poche settimane dopo: questa volta un bimbo». Sembra un acquisto su Amazon Prime; o meglio, uno su Amazon e uno su e-bay: due prodotti simili, con consegna differita di poco l’uno dall’altro. Fuori da normali circuiti. Lo zelante giornalista (non meglio precisato, l’articolo è firmato dalla Redazione Spettacoli) spiega che «La scelta dei due padri, dunque, è di non condividere pubblicamente la crescita dei figli così come ogni altro dettaglio circa la loro nascita». Ecco, è proprio quest’ultimo il punto più inquietante, trincerarsi dietro il riserbo per coprire una pratica che è illegale in gran parte dei Paesi del mondo. Diversamente, due uomini, sebbene chiamati “genitori”, non si sa come abbiano potuto generare senza un partner femminile. 

Sarebbe importante da capire se c’entra in tutto questo la pratica dell’utero in affitto. Probabilmente sì, a meno che le due telefonate non siano di madri fecondate da uno dei due padri salvo poi abbandonare i propri figli, appena nati, alla cura del solo genitore maschio. Se così fosse, sarebbe una storia triste ma legale, diversamente sarebbe altrettanto triste ma anche inquadrabile in una fattispecie di reato.

Leggi anche: Madre surrogata, “consegna” inavvertitamente suo figlio

Dal giornalista del Corriere della Sera nessuna osservazione a riguardo. Eppure – ribadisco – è il Corriere della Sera, quello che a lungo è stato considerato il più autorevole quotidiano italiano. Il cantante prosegue ancora affermando: «Comprendiamo e accettiamo la curiosità che regna intorno a noi, ma vi chiediamo di rispettare la riservatezza di Margherita e di Andres». Giusto preoccuparsi della sensibilità dei bambini, dei quali la coppia si impegna a custodirne «l’intimità meglio che potremo». Il post di Instagram precisa che «Saranno solo e soltanto loro a decidere “quando” — e soprattutto “se” — condividere il racconto della loro vita, è giusto che lo conoscano prima del resto del mondo. È un diritto insindacabile». Non c’è che dire, sembra passare un messaggio talmente attento e rassicurante da far dimenticare a chiunque che quei bambini avevano ciascuno di loro una mamma della quale nella loro vita non sembra ne avranno contezza. 

Certo Tiziano e Victor se ne prenderanno cura “meglio che potranno”, eppure il dubbio di aver forzato la mano sembra non assalirli minimamente. Chiarisco la mia idea, pur assumendo il giusto riconoscimento che la normativa statale debba dare all’unione tra persone dello stesso sesso, faccio fatica ad accettare che, per gli omosessuali come per gli etero, sia accessibile violare l’integrità di una relazione biologicamente affettiva per soddisfare, generalmente a pagamento, un proprio desiderio edonistico di genitorialità.  Lo zelante giornalista prosegue nella trascinante mistificazione ricordando che “La coppia, che vive a Los Angeles, si è sposata nel 2019 dopo tre anni di relazione. Un doppio matrimonio: sia negli Stati Uniti che in Italia, a Sabaudia, poco dopo”. In realtà, come ben noto anche ad un articolista di provincia, non esiste giuridicamente un “doppio matrimonio” e in Italia, a Sabaudia, i due si saranno potuti forse unire civilmente ma di certo non sposare; la legislazione italiana non lo contempla sebbene equipari, giustamente, quanto più possibile (ma non oltre la natura stessa dell’istituto giuridico) l’unione civile al matrimonio.

Ma questo lo scrive un giornalista del Corriere della Sera, quello che a lungo è stato considerato il più autorevole quotidiano italiano. La chiosa non poteva essere da meno: «Ora il coronamento di questo grande amore con la nascita dei due bambini accolta da una valanga di commenti entusiasti e felicitazioni da parte dei tanti fan del cantautore». Forse non l’ho ancora detto, ma questo è quanto scrive un anonimo giornalista del Corriere della Sera, quello che a lungo è stato considerato il più autorevole quotidiano italiano…




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Vito Rizzo

Vito Rizzo è nato e vive ad Agropoli (SA). Avvocato e giornalista, autore e conduttore di programmi televisivi di informazione religiosa. È catechista, educatore di Azione Cattolica e direttore del Festival della Teologia “Incontri”. Oltre alla Laurea in Giurisprudenza all’Università “Federico II” di Napoli, ha conseguito la Laurea in Scienze Religiose presso l’ISSR “San Matteo” di Salerno e sta proseguendo gli studi teologici presso la Sezione “San Luigi” della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Tra le sue pubblicazioni “La Fabbrica del Talento”, Effedi editore (2012), con Milly Chiarelli “Caro Angioletto. Le preghiere con le parole dei bambini”, L’Argolibro editore (2014), con Rosa Cianciulli “Francesco. Animus Loci”, L’Argolibro editore (2018). Ha attivato un suo blog (vitorizzo.eu) su cui pubblica riflessioni e commenti e collabora alla rivista on line di tematiche familiari Punto Famiglia. Sempre con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato “Carlo Acutis – l’apostolo dei Millennials”.

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.