Il deficit demografico non è un buon investimento per il governo

La denuncia dell’Istat: siamo scesi a 59 milioni di abitanti, con 700mila morti e soprattutto abbiamo stabilito il record della più bassa natalità di sempre rompendo l’argine dei 400mila nati. Prima o poi ci si dovrà confrontare con l’aborto legale. 

Dal 15 marzo 2022 è entrato ufficialmente in vigore l’Assegno Unico con i pagamenti di marzo. Secondo quanto dichiarato dall’Istituto della Previdenza Sociale i pagamenti verranno effettuati tutti i mesi a partire dalla seconda metà del mese. Questo nuovo assegno sostituisce e razionalizza gli assegni famigliari, detrazioni per carichi famigliari e bonus. Ricordiamo che parte dal settimo mese di gravidanza, e questa è una novità molto bella perché dichiara che un feto di 7 mesi è già un cittadino italiano.

L’Assegno Unico assottiglierà gli stipendi perché saranno privi degli assegni e delle detrazioni fino ad ora percepiti in busta paga, con una maggiorazione media di circa 2/300 euro a famiglia, rispetto all’inizio 2021. Il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, che ha presentato il consueto bollettino, non usa giri di parole e definisce drammatico il fronte demografico. I numeri sono impietosi. Abbiamo sfondato due soglie, dice Blangiardo, psicologicamente deprimenti: siamo scesi a 59 milioni di abitanti, con 700mila morti – dato che non si registrava dalla Seconda Guerra Mondiale – e soprattutto abbiamo stabilito il record della più bassa natalità di sempre rompendo l’argine dei 400mila nati: “Precisamente 399.431 nascite, meno 1,3% rispetto al 2020 e meno 31% rispetto al 2008”.

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“Gli italiani vorrebbero in media due figli, ma il tasso attuale è intorno all’1,2 figli per coppia. Significa – ha spiegato il demografo – che si perdono per strada 0,8 figli. È dal 1977 che la popolazione è sotto il livello del ricambio generazionale e non basta certo l’immigrazione anche perché gli immigrati hanno smesso di crescere”.

“L’assegno unico va nella direzione giusta nell’affermare il concetto che dobbiamo investire sul capitale umano – ha detto Blangiardo – ma bisogna anche riconoscere che nel PNRR si è dato molto spazio al digitale e all’ambiente, mentre sembra che ci si sia dimenticati della grande sfida demografica”.

Cioè con l’assenza delle politiche famigliari dagli stanziamenti si certifica che l’inversione del deficit demografico non è un investimento per il governo. Un buon numero di organizzazioni no profit, movimenti e alcuni partiti politici hanno lanciato la proposta di istituire il 25 marzo di ogni anno la “Giornata nazionale della vita nascente” come già avviene in altre nazioni, per aiutare a capire che la maternità ha un valore sociale e che la famiglia è al centro della società. Sappiamo che ci si dovrà confrontare con un tema che sembra intoccabile, l’aborto legale, ma i tempi cambiano e le idee portatrici di vita toccano i cuori.




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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