Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

13 Maggio 2022

Venerdì 13 maggio 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-6)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Il commento

Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore” (14,2). Quando facciamo un viaggio è bello ammirare il paesaggio ma non dobbiamo dimenticare la meta, cioè il motivo per cui ci siamo messi in cammino. Come sempre, Gesù ricorda l’essenziale. Non ha tempo per le cose secondarie. D’altra parte, la sua missione consiste fondamentalmente nell’aprire le porte della casa di Dio. Qui non parla del Paradiso. O meglio, non si parla solo del Paradiso. La vera casa è la piena comunione con Dio. Il vocabolo dimora traduce il greco monē, un termine che deriva dal verbo rimanere [in greco ménō] che l’evangelista usa frequentemente per annunciare e descrivere quel nuovo e particolare legame di intimità tra Gesù e i discepoli. Questo vocabolo viene qui usato per indicare la comunione con il Padre. Quando dunque Gesù dice che è venuto a preparare un posto, annuncia che desidera farci entrare in quella comunione che Lui vive con il Padre suo, cioè farci vivere la sua stessa esperienza filiale.

Chi vive quest’esperienza e s’impegna a fare solo ciò che è gradito a Dio, fa della sua vita la dimora di Dio. E chi porta nel cuore questo desiderio non resta chiuso in un orizzonte terreno ma è naturalmente orientato alla beata eternità. Chi cerca la comunione con Dio, ripete ogni giorno le parole del salmo: “Una cosa ho chiesto al Signore, / questa sola io cerco: / abitare nella casa del Signore / tutti i giorni della mia vita, / per contemplare la bellezza del Signore / e ammirare il suo santuario” (Sal 27,4). Tutta la vita assume la forma di un pellegrinaggio che trova il suo sigillo nell’incontro definitivo. Nella prospettiva cristiana lo scopo e la meta della vita s’intrecciano magnificamente. Se abbiamo raggiunto lo scopo – la comunione con Dio – abbiamo trovato anche la meta ultima. È questo ciò che la Chiesa deve costantemente insegnare. A quanti ritenevano sbagliata la teoria copernicana perché contrastante con le pagine della Scrittura, Galileo Galilei (1564-1642) rispondeva che la Bibbia ci insegna “come si va al cielo, e non come va il cielo”. Ripartiamo da questa verità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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