Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

21 Maggio 2022

Un odio tenace

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,18-21)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Il commento

“… poiché non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia” (15,19). È una verità difficile da comprendere ma questo tema attraversa tutto il quarto Vangelo, lo troviamo sia nel capitolo inaugurale (3,20) che nella preghiera sacerdotale che sigilla la narrazione e precede il racconto della passione (17,14). È un insegnamento attestato in molte altre pagine del NT. L’apostolo Giovanni scrive: “Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia” (1Gv 3,13). L’Autore degli Lettera agli Ebrei ricorda ai battezzati la “lotta grande e penosa” subita a causa di Cristo (Eb 10,32). Gesù ricorda ai discepoli che questa battaglia è rivolta contro Dio. Il maligno suscita nell’umanità una violenta opposizione per scoraggiare la testimonianza dei credenti e soffocare la voce della fede. Anche oggi è così. Dovremmo essere stupiti quando tutti ci trattano bene. Se scegliamo di restare fedeli al Vangelo, dobbiamo mettere in conto le persecuzioni e/o l’emarginazione sociale. Possiamo trovare accaniti avversari del Vangelo anche in persone che hanno, o pensano di avere, buone intenzioni.

L’insistenza con cui Gesù parla dell’odio riservato ai discepoli non ha lo scopo di renderci paurosi ma quello di suscitare una maggiore vigilanza. Il Signore avverte che la fedeltà al Vangelo si paga con la sofferenza. E tuttavia, invita a non abbracciare le mode o seguire la logica del mondo, chiede di non barattare la verità con il consenso. È bene ricordare che in ogni celebrazione eucaristica risuona il grido del Battista: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” (Gv 1,29). Da una parte c’è un mondo che odia e dall’altra c’è un Dio che ama e fa di tutto perché l’umanità possa essere guarita e risanata. “Chi professa la fede non commette il peccato e chi possiede l’amore non può odiare”, scrive sant’Ignazio di Antiochia (Lettera agli Efesini, 14). Seguendo le orme del Signore Gesù, non alziamo barricate ma seminiamo nella storia la gioia dell’amore. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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