Social media Una settimana senza social per… sentirsi subito meglio Autore articolo Di Gabriele Soliani Data dell'articolo 9 Giugno 2022 Nessun commento su Una settimana senza social per… sentirsi subito meglio di Gabriele Soliani Dopo sette giorni di non utilizzo dei principali social, i ricercatori hanno osservato una differenza sostanziale nei livelli di benessere tra coloro che avevano abbandonato i social (o diminuito molto il loro utilizzo) e chi ha invece continuato ad utilizzare le app. I risultati sono stati verificati tenendo conto anche di fattori indipendenti, come età e genere degli individui studiati. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bath, città del Regno Unito che si trova nella regione inglese del Sud Ovest nella contea del Somerset, famosa come centro termale, ha pubblicato un nuovo studio sulla rivista di Cyberpsychology, Behavior and Social Networking che conferma l’effetto positivo dell’astensione dai social network. Una settimana di “digiuno” da Instagram, Facebook, Twitter e TikTok è sufficiente per migliorare i livelli di benessere psicologico e mitigare ansia e depressione. La metodologia utilizzata è quella di uno studio controllato randomizzato. Ad una parte dei 154 partecipanti è stato chiesto di evitare l’uso dei social network per una settimana, e a tutti gli altri, il gruppo di controllo, è stato invece chiesto di continuare a utilizzare i social come sempre. Dopo sette giorni, i ricercatori hanno osservato una differenza sostanziale nei livelli di benessere tra coloro che avevano abbandonato i social (o diminuito molto il loro utilizzo) e chi ha invece continuato ad utilizzare le app. I risultati sono stati verificati tenendo conto anche di fattori indipendenti, come età e genere degli individui studiati. Non è la prima volta che uno studio scientifico dimostra una connessione plausibile fra l’uso dei social e il peggioramento del benessere psicologico. “Il presente studio dimostra che chiedere alle persone di smettere di usare i social media per una settimana porta a miglioramenti significativi del benessere, della depressione e dell’ansia”, scrivono i ricercatori, suggerendo che in futuro sarà utile “estendere questo studio a popolazioni cliniche ed esaminare gli effetti a lungo termine”. È un singolo studio con metodologie solide, eseguito su un campione ristretto di individui che tuttavia conferma gli effetti negativi dell’uso prolungato dei social media sul benessere mentale della popolazione. Fece scalpore nel 2021 la testimonianza al parlamento inglese dell’ex informatrice Frances Haugen di Facebook che sosteneva come lo staff di Facebook controllasse 3 miliardi di persone e come Facebook sapesse in che modo e a che livello Instagram danneggia la salute degli adolescenti. Nonostante si sappia che lo scopo di ogni singolo social network sia raccogliere dati sulle nostre abitudini non è stata avviata nei confronti delle grandi conglomerate dei social una iniziativa per aiutare la salute e il benessere degli utenti specialmente giovani. Le prove scientifiche sullo squilibrio tra effetti negativi e positivi delle piattaforme come Facebook e Instagram sono verificate eppure questi servizi sembrano inevitabili e insostituibili nella quotidianità. Si può fare qualcosa? Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag dipendenza dai social, Educazione digitale, Uso dei social Gabriele Soliani Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito. Visualizza archivio → ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Antonia Mesina: vita e purezza custodite come tesori Recitare le lodi e leggere il vangelo in famiglia? Per noi, un appuntamento fisso! La libertà, tutta la libertà senza sentire ragioni. Abortisti e pro-life a confronto Aborto come diritto nella Costituzione dell’Unione Europea? Ecco tutte le contraddizioni Quando Gesù spiegava che la donna non è una “cosa” e la meta dei coniugi è il Paradiso Trasmettere la fede ai figli? La mia vita cambiò quando iniziammo a pregare in famiglia A chi fanno paura i volontari della Vita? “Mamma, tranquilla, andrà tutto bene”: le ultime parole di Azzurra, morta per far nascere suo figlio Abbiamo invitato Gesù alle nozze. La parola ai giovani “Dignitas Personae”: la Chiesa ribadisce la sua posizione su fecondazione in vitro e altre questioni etiche