“Io e il mio fidanzato dobbiamo dire basta al sesso riparatore”

“Non credo nella castità prematrimoniale, però…”. Vi riporto le parole che una ragazza mi ha scritto per e-mail, dopo aver letto alcuni capitoli del mio ultimo libro Voglio donarmi completamente a te. Per un’intimità liberata e liberante (Editrice Punto Famiglia, 2022). “Però il tuo libro mi ha fatto riflettere…”

Alessandra è una ragazza di trentun anni, fidanzata. Non crede nel matrimonio, o meglio, non lo sa, ma al momento non pensa di volersi sposare nella vita.  La sua esperienza di fede è un po’ travagliata, ma spesso ha sentito la dolcezza di Gesù, spesso ha sentito la chiamata di seguirlo. “Ho vissuto un percorso di fede molto bello, che mi ha avvicinata a Dio, ma poi ammetto che l’ho abbandonato per un po’. Ho ripreso ad andare a Messa leggendo il tuo libro Vivere da originali – mi ha confidato – Mi sono identificata nella protagonista, ho condiviso i suoi dubbi, ma poi come lei ho deciso di fidarmi di nuovo del Signore. Sono fidanzata da quattro anni, io e il mio ragazzo ci sentiamo tanto uniti e la nostra intimità va ben oltre la fisicità. La castità, però, devo dirtelo sinceramente, non è stata mai un‘opzione per me, per noi, e non lo è neppure ora. Mai avrei pensato nemmeno di leggere un libro su questo tema! L’ho preso solo perché mi piace come scrivi… Eppure, con sorpresa, ho trovato degli spunti per la mia vita anche qui…”.

“All’inizio le tue parole mi hanno dato fastidio, poi…”

Alessandra ha sentito una sorta di repulsione leggendo una delle prime pagine, in cui sostengo che la castità prematrimoniale non sia fine a sé stessa, ma aiuti la coppia a scavare più a fondo, a conoscersi meglio, a parlare di più. “Mi hai fatto arrabbiare, davvero! Che vuol dire? – ho pensato – Due fidanzati che si uniscono in quel modo non possono conoscersi e volersi bene? Stavo per scriverti per dirti che non ero d’accordo, ma poi… ripensandoci… ho capito che quella frase aveva qualcosa da dirmi…”.

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“Basta con il sesso riparatore”

Alessandra, di colpo, si è resa conto di qualcosa a cui non aveva mai pensato: quante volte lei e il suo fidanzato avevano “sotterrato sotto al sesso riparatore” problemi non risolti! Quante volte, per paura di perdersi, invece di avviare un dialogo costruttivo, hanno coperto le loro fragilità, unendosi nel modo “più semplice”, più gratificante, meno faticoso… 

“Ho capito che non è con il sesso che si risolvono i problemi. All’inizio ho rifiutato le tue parole, ma poi ho capito cosa tu volessi dire davvero. Non si può nascondere tutto con il sesso, dobbiamo avere il coraggio di guardarci in faccia, di guardare in faccia i nostri problemi. Nei momenti di crisi, dobbiamo fermarci, limitare gli incontri intimi e affrontare le incomprensioni. Dobbiamo trovare altre risorse, parlare e discutere di più… Dobbiamo dire basta al sesso riparatore…”

Togliere il sesso riparatore dal fidanzamento: un primo passo a favore della castità
So che io ed Alessandra abbiamo punti di vista differenti e che probabilmente le nostre idee non combaceranno mai, ma ammetto che mi ha tanto colpito la sua lettera. Mi ha toccata il fatto che la castità avesse qualcosa da dire anche a lei, che fino a quel momento aveva provato astio anche solo sentendo nominare quella parola. È stato bello vederla cogliere qualcosa di bello nella privazione di un piacere momentaneo, per approfondire altri aspetti della relazione. “Magari non lo sai, ma anche questo è essere a favore della castità: – le ho detto – infatti, castità significa riconoscere al sesso la sua vera finalità, che è la maggiore unità della coppia. È diverso se una coppia vive il sesso come toppa o come manifestazione di una vera appartenenza nel cuore”. È rimasta sorpresa dalle mie parole. “C’è anche un altro punto che mi ha colpito del libro: – mi ha scritto poi – quando dici che la castità è la custodia che dobbiamo a noi stessi e all’altro. Mi ha commosso sentir parlare di custodia, vedere l’amore in questo modo. Non ci avevo pensato. Ti ringrazio davvero per avermi lasciato questa immagine…”. In quel momento ho pensato che Dio è davvero grande. Non so dove condurrà Alessandra, non so se maturerà in lei l’idea di sposarsi in Cristo, ma posso dire grazie ancora una volta, perché le nostre briciole, in Lui, diventano pane che sfama.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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