Testimonianze Un turno in Rianimazione è come trascorrere una giornata sul Calvario… Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 14 Luglio 2022 Nessun commento su Un turno in Rianimazione è come trascorrere una giornata sul Calvario… di F.C. Sono un medico. Lavoro in Rianimazione. Sì, in quel reparto dove tutto è sospeso tra la vita e la morte. Ed è proprio lì che ho compreso il senso del dolore e soprattutto il valore della croce di Gesù Cristo. Passeggiando sul Calvario della Rianimazione in cui lavoro si incontrano diversi Gesù Cristo. Non è difficile riconoscerlo nel loro volto sofferente e sfigurato e in un corpo danneggiato ai livelli estremi. Sono uomini e donne, di tutte le età, che per una serie concatenata di eventi, che noi diremo sfortunati, si trovano in bilico tra la vita e la morte, in un filo sottilissimo rappresentato da macchinari a cui viene affidato l’arduo compito di mantenere e custodire le funzioni vitali, in un equilibrio instabile che volge verso il miglioramento o il peggioramento in modo assolutamente imprevedibile. I medici rianimatori sono gli orchestrai di questi fili, studiano tutto il giorno per capire qual è il livello migliore per mantenere l’equilibrio. Tuttavia sappiamo bene che il Direttore d’orchestra è un Altro, per cui situazioni irreversibili talvolta migliorano e altre peggiorano senza che ce ne accorgiamo.Alcuni pazienti sono incoscienti, altri invece sono svegli, comprendono tutto ma non sono in grado di respirare da soli. Leggi anche: Carlo Casini, per una spiritualità della Vita Come il signor Enzo, un paziente ricoverato da quasi un mese. Ha una tracheostomia ed è collegato al ventilatore, ma è sveglio e cerca perciò in tutti i modi di comunicare con noi. Muove le labbra per farsi capire, compie gesti con le mani. “Non ce la faccio più” mi ha detto ieri e quando sono andata a salutarlo “Voglio piangere”. Ho tirato fuori l’immagine di Santa Teresa, l’ha baciata e mi ha guardato con gli occhi carichi di sofferenza. In lui ho visto una sofferenza indicibile, ogni parola di consolazione poteva apparire come una vera bestemmia. Il suo è un dolore quasi senza senso, è in “trappola” in un corpo che non gli permette di respirare senza macchine. Ma il senso di tutto questo è proprio nell’immagine del Crocifisso sofferente, immagine rigorosamente assente negli ambienti della Rianimazione, ma che raccoglie tutti i dolori del mondo e li rende preziosi. Sì, anche un dolore insopportabile è prezioso, perché è lo stesso che ha provato Gesù per l’umanità. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Medico, Rianimazione, vita ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “E voi, chi dite che io sia?”: rispondere come sposi cristiani a questa domanda di Gesù Tutti i giorni della “mia” vita. L’amore si affaccia sull’eternità “Noi siamo esperti nei mezzi sì”: impariamo da Maria a fidarci di Dio davvero! Scegliersi di nuovo davanti a Dio grazie alla figlia Strage di Paderno Dugnano: aiutiamo i giovani a tirar fuori le emozioni Digital switching: la noia non passa se vai da un contenuto all’altro, aumenta! Restrizioni sull’aborto e aumento della mortalità infantile. Alcune riflessioni Hai fatto vincere l’amore. Frammenti di vita coniugale Zaccaria ed Elisabetta: cosa possiamo imparare, noi, oggi? Gesù e la tenerezza per le donne. La storia di Maria Maddalena