L’anello nuziale

“La fede non è un anello qualsiasi”: la testimonianza di una ragazza vessata dal demonio

anelli

Il diavolo odia il matrimonio e attacca la famiglia. Non lo dico per incutere timore, ma perché possiate scegliere di fidarvi ancora di più di Dio, che invece ha dato la vita, sulla Croce, anche per noi sposi e che da lì continua a vincere tutto ciò che mettiamo alla sua attenzione. La storia di Lucia.

Mi perdoneranno i miei lettori se, ancora una volta, chiederò loro di provare a credere a qualcosa che, con la semplice ragione, si potrebbe faticare – e molto – a credere. Ricordate la coppia vessata dal diavolo di cui vi avevo parlato? Accettare che esistano realmente fenomeni straordinari di questo tipo, soprattutto in un mondo che cerca di spiegare tutto razionalmente e con la scienza, escludendo il mondo spirituale e ogni forma di trascendenza, non è semplice.

Già quella volta, nel parlarvi del valore esorcistico del matrimonio, avevo premesso che potevo raccontarvi serenamente fatti tanto singolari solo perché conoscevo da vicino la coppia coinvolta e il vescovo che li seguiva. Oggi aggiungo che si tratta di persone a me care. Lei, la donna, la conosco da una vita. Solo per questo mi permetto, oggi, con il suo consenso, di aggiungere un altro tassello alla storia che avevo iniziato a raccontarvi, per farvi capire quanto il diavolo odia il matrimonio e quanto attacca la famiglia. 

Leggi anche: Se viviamo in castità il fidanzamento, non c’è il rischio di sposarsi solo per fare sesso?

Perché lo faccio? Non certo per incutere timore, ma perché possiate scegliere di fidarvi ancora di più di Dio, che invece ha dato la vita, sulla Croce, anche per noi sposi e che da lì continua a vincere tutto ciò che mettiamo alla sua attenzione…

Mi chiamo Lucia, ho trent’anni, e come vi avevo già raccontato, vivo delle esperienze molto particolari. Mia nonna faceva parte di una setta satanica e quando mi dicono che “i malefici sono delle cavolate” fatico a non innervosirmi, pensando a quanto tutta la mia famiglia abbia sofferto.

Vi avevo raccontato delle reazioni che il diavolo – da cui sono vessata fisicamente da dieci anni – ha iniziato ad avere dopo che io e Gioele ci siamo uniti in matrimonio. Da fidanzati, durante le mie “crisi”, Gioele era costretto a portarmi in chiesa, davanti a Gesù eucaristico. Da quando ci siamo sposati, basta un segno di croce sulla fronte fatto da mio marito che il demonio riconosce Gesù. Proprio come lo riconosce nell’Eucaristia.

Oggi, mio marito è il volto di Cristo per me, è la persona che Lui stesso ha consacrato per farmi arrivare il Suo amore. La stola del vescovo durante l’esorcismo e la mano di mio marito, sui miei occhi strabuzzanti, hanno lo stesso effetto. Vi avevo accennato anche che davanti alla fede benedetta il demonio trema

Ed è proprio sulla fede, sul suo valore e sull’importanza di ciò che rappresenta, che vorrei soffermarmi oggi. Perché non solo il diavolo la lancia durante ogni benedetto esorcismo, ma, a volte, la nasconde dalla nostra vista.

Se non credete che il diavolo riceva il permesso da Dio, in alcuni rari casi, di manifestarsi in modo palese e perfino di nascondere degli oggetti, come avvenne, secondo le agiografie, a molti santi (per fare dei nomi: san Giovanni Bosco, santa Gemma Galgani, san Pio da Pietrelcina), vi prego: smettete di leggere subito. 

Perché l’esperienza che vado ora a raccontarvi – seppure io non sia santa: e non è falsa modestia… – ha a che vedere con qualcosa di simile. 

Ci eravamo da poco trasferiti nella nuova casa quando è successo per la prima volta. Era un lunedì mattina della primavera del 2019. Ero da sola a casa. E, lo specifico, avevo da poco ricevuto un esorcismo. Premetto che, a volte, prima di andare a dormire tolgo la fede e la appoggio nel comò. Quella mattina, però, sul comò la fede non c’era più. 

Ho pensato di tutto: che l’avesse presa il mio bimbo di due anni, che l’avessi lasciata altrove. L’ho cercata in ogni angolo della casa, anche in mansarda. Ho scritto persino a mia suocera, chiedendole se l’avevo lasciata da lei, visto che la sera prima eravamo stati a cena là. Dopo un’ora di ricerche, ho scritto ad una amica disperata: “Ho perso la fede, non so proprio dove sia finita!”. Ad un certo punto, ricordo di aver fatto una preghiera, chiedendo semplicemente che potessi ritrovarla, perché per me era importante.

Sono scesa dalla mansarda e la fede era in mezzo al comò, dove ero convinta di averla lasciata. In bella vista. Mi sono spaventata così tanto che ho chiamato mio padre per calmarmi. Quando ho raccontato tutto a mio marito, però, lui non mi ha creduto. Mi ha detto che sicuramente non avevo cercato bene, che magari ero stanca e mi si era annebbiata la vista… insomma, non ha dato alcun peso al fatto. Vi dirò: dopo un po’ di tempo, mi sono convinta anche io di aver sognato tutto.

Un anno dopo, però, è successo di nuovo. Ho tolto la fede per fare la doccia. L’ho appoggiata nel mobile del bagno. Uscita dalla doccia, la fede non c’era più. Anche in questo caso, l’ho cercata ovunque. Mio marito era in casa, stavolta, e l’ho coinvolto nelle ricerche: nulla. Non si trovava da nessuna parte. Sono uscita per portare i bimbi all’asilo senza fede. Quando sono rientrata, ancora nessuna traccia. Mio marito era in riunione in smart working, e io ho telefonato a una mia amica. Ogni tanto, infatti, siamo solite recitare insieme il rosario per telefono. Alla fine del rosario, sono andata in bagno e la fede era lì! Sul mobile, dove l’avevo lasciata! Ho chiamato di corsa mia marito. Gli ho mostrato semplicemente la fede: “Ci credi, adesso?”. Lui è sbiancato, senza dire nulla.

Potete rimanere scettici (non ci ha creduto neppure mio marito, la prima volta, e sono anni che ha a che fare con il diavolo…) ma vi assicuro che per me quello è stato un segno fortissimo di quanto il demonio odi la nostra unione, tanto che vorrebbe distruggerla, “farla sparire”. Me ne ricordo in ogni momento di crisi, ogni volta che ci tenta, che vuole dividerci. Quando sento la tentazione di mollare tutto, mi ritorna in mente quella fede che scompare e ricompare. È Dio che permette le tentazioni, permette che l’amore si offuschi, che sparisca pure, per un po’, ma solo per farci ritrovare, poi, con maggiore gioia. E se restiamo uniti nella preghiera, nemmeno il diavolo in persona può nulla contro di noi. È costretto a “ridarci” quello che aveva “provato a rubare”.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.