13 Agosto 2022

I sentieri dei piccoli

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,13-15)
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Il commento

Gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono” (19,13). Gesù si trova in Giudea, cammina verso Gerusalemme. La gente si avvicina e chiede al profeta che viene dalla Galilea di benedire i propri figli. I discepoli non sono entusiasti, anzi allontanano tutti con modi piuttosto ruvidi. Il loro comportamento è comprensibile, probabilmente ritengono che il Maestro abbia cose più importanti da fare. Si tratta di un errore piuttosto grave che, stando a Marco, Gesù stigmatizza con parole assai severe (Mc 10,14). Matteo si limita a dire: “non impedite che i bambini vengano a me” (19,15). La sollecitudine di Gesù per i piccoli s’inserisce pienamente nella rivelazione biblica. Israele non è un popolo grande e potente eppure Dio lo ha scelto e ha fatto alleanza con lui. È lo stile di Dio: chiama Samuele quando è ancora un ragazzo; sceglie Davide, il più piccolo della famiglia di Jesse. È il giovane Daniele che, istruito da Dio, salva Susanna dalla sentenza di morte. Il NT inizia con queste bellissime le parole che Zaccaria rivolge al piccolo Giovanni, appena nato: “E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo” (Lc 1,76). Gesù è solo un neonato quando riceve la visita degli umili pastori (Lc 2,16) e l’omaggio dei sapienti Magi che vengono dall’oriente (Mt 2, 10). La storia della Chiesa è ricca di pagine in cui proprio i piccoli sono protagonisti, non abbiamo che da scegliere: da Giovanna d’Arco a Bernadette, dai fanciulli di Fatima a Maria Goretti. La lista è piuttosto lunga e, anche nel nostro tempo, si arricchisce di testimonianza sempre più luminose.

Anche se il vocabolo utilizzato dall’evangelista [paidion] fa pensare ai piccoli in età, è legittimo precisare che questa Parola chiama in causa tutti e chiede a tutti di diventare piccoli perché “a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli” (19,15). Oggi chiediamo la grazia di non avere né desiderare alcun potere e di confidare unicamente nell’amore di Dio. Sono questi i sentieri della piccolezza evangelica.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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