22 Settembre 2022

La fede è una grande dichiarazione d’amore

Gesù rivolge ai suoi discepoli parole dure ma chiare. C’era la folla che lo seguiva ma Egli preferisce parlare innanzitutto al cuore dei suoi amici. La folla cercava da lui i miracoli, si fermava all’apparenza, Gesù è venuto invece a comunicare un segreto. E i segreti si comunicano agli amici, a coloro che si amano, a coloro che noi vorremmo salvare ad ogni costo.

Le sue parole sono trancianti, chiede di guardarsi bene dall’ipocrisia, chiede uno stile di vita conforme a ciò che si porta nel cuore. Li invita cioè ad accogliere l’amore nella sua pienezza, ad abbracciare la fede nella sua totalità. E la fede che cos’è se non una grande dichiarazione d’amore? La fede è un Dio che si piega in ginocchio davanti alla sua creatura chiedendola in sposa. E nel domandare la sua disponibilità, non solo si impegna a donare tutto se stesso ma chiede altrettanto. Chiede una totalità di mente, di cuore, di corpo, di pensieri.

Quando noi amiamo una persona desideriamo che quella persona sia tutta per noi, se ci nasconde qualcosa per timore o per paura di mostrare un lato di sé che non potrebbe piacere, ci restiamo male, lo viviamo come un tradimento perché l’amore ha la capacità di trasfigurare anche le fragilità altrui. L’amore è luce, il nascondimento è tenebre. L’amore è luminoso, il tradimento è oscuro. L’amore trasfigura, il peccato sfigura. L’amore svela, e fa apparire tutta la bellezza e l’armonia, il peccato sotterra, tende a coprire con la menzogna e in questo modo impedisce di vivere la vera felicità.

Quando si è felici veramente? Quando un uomo, una donna, possono dirsi di essere felici? Quando incontrano l’uomo o la donna della propria vita? Quando hanno raggiunto una, due, tre lauree? Quando hanno viaggiato e hanno fatto tutte le esperienze del mondo? Quando hanno un lavoro fisso, una casa propria, un’auto propria?

È felice veramente solo chi risponde alla sua vocazione! Solo chi comprende – e questo comporta fatica e sangue, e lacrime e tradimenti – qual è la vocazione che Dio gli ha donato – ma attenzione non basta perché bisogna aggiungere – e la vive con fedeltà e totalità può raggiungere la felicità. I surrogati, le mezze vocazioni, lo stare con due piedi in una scarpa generano sposi infelici, sacerdoti infelici, frati infelici, persone infelici…

Sarebbe davvero riduttivo fare della nostra fede una serie di norme da accogliere o meno. Due persone che si amano all’inizio del loro fidanzamento non scrivono un regolamento su come deve funzionare altrimenti salta tutto. L’amore non è un condominio che si basa sulla pacifica convivenza. C’è molto di più. Ed è questo che dobbiamo ricercare ogni giorno.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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