Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,51-56)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Il commento
“Egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (9,51). Il Vangelo offre un’eloquente immagine di Gesù, ci permette di entrare per un momento nel suo cuore, lì dove maturano le scelte e le decisioni. Siamo all’inizio del viaggio che lo conduce a Gerusalemme. Nessuno lo costringe, è Lui che sceglie con piena consapevolezza. Non s’incammina come un semplice pellegrino che si reca nella Città Santa ma come il Figlio che porta a compimento la missione ricevuta dal Padre. Questo viaggio non è dettato da motivi contingenti, fa parte di un piano salvifico, Gesù risponde ad una misteriosa vocazione, c’è una parole che brucia nel suo cuore come una fiaccola che consuma ogni altro desiderio. Egli va a Gerusalemme con la consapevolezza che nella Città di Davide si compie il destino del mondo. Quello che sta per avvenire – Lui lo sa bene – è un tornante decisivo nella storia dell’umanità. L’esperienza orante vissuta sul Tabor lo ha preparato. sul monte, infatti, stando al resoconto di Luca, ha parlato con Mosè ed Elia proprio del suo “esodo” a Gerusalemme (Lc 9,31), cioè della sua Pasqua. La voce del Padre, che interiormente illumina tutti i suoi passi, gli ha dato un nuovo input. Come il giorno del battesimo, presso il Giordano segna l’inizio della sua predicazione, così l’evento del Tabor lo introduce nella passione. Tutta la sua vita è stata segnata dal desiderio di manifestare l’amore del Padre ma da quel giorno s’incammina con maggiore determinazione, senza più voltarsi indietro.
Nella vita ci sono passaggi particolarmente importanti, scelte che danno un preciso orientamento. Nel corso di un’intervista, concessa dopo la rinuncia al pontificato, al giornalista che gli chiedeva se aveva mai avuto dubbi sulla sua accettazione, Benedetto XVI ha risposto in modo lapidario: “No. I cardinali hanno scelto una persona e la persona scelta esegue il suo compito. E non conta il giudizio dei giornalisti, ma quello del buon Dio”. Chi vive con questa certezza vive ogni cosa nella pace. Ed è questa la grazia che oggi chiediamo.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento