
1 Ottobre 2022
La scuola dei santi – Santa Teresa di Lisieux
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.
Il commento
“Imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (11,29). Gesù si presenta come il Maestro che insegna con autorità ma la Parola che egli annuncia viene proclamata con la vita. Non basta ascoltare e imparare, occorre diventare come Lui. È questo l’ideale che l’apostolo Giovanni consegna alla comunità: “Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato” (1Gv 2,6). Paolo ha compreso e accolto questa sfida. Per questo può dire ai cristiani di Corinto: “Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo” (1Cor 11,1). In queste parole non c’è l’arroganza di chi pensa e pretende di essere la copia conforme del Signore, c’è piuttosto la preoccupazione e la responsabilità di offrire ai battezzati una testimonianza capace di definire quelle scelte che danno alla vita una forma adeguata al Vangelo.
Anche Teresa di Lisieux, la Santa che oggi celebriamo, malgrado l’intima coscienza della sua piccolezza, sapeva di aver ricevuto una parola luminosa, una “piccola via tutta nuova” (Ms C 2v) che aiuta a camminare nelle vie di Dio e fa della vita una corsa che conduce all’incontro con Dio. È la via della fiducia e dell’amore, la via delle piccole anime che non contano sulle proprie capacità ma si affidano alla grazia e alla misericordia di Dio. Quest’umile certezza le permette di scrivere al seminarista Bellière, in una delle sue ultime lettere: “le è vietato andare in Cielo per una via diversa da quella della sua piccola sorella” (LT 261, 26 luglio 1897). Tutto questo nasce da una scelta che Teresa ha fatto nei giorni della fanciullezza: “Accanto a Paolina, presi la decisione di non allontanare mai la mia anima dallo sguardo di Gesù” (Ms A 22r). Agli occhi smaliziati di un adulto sembra l’ingenuo impegno di una ragazzina; e invece Teresa fa di questa scelta la luce che rischiara ogni suo passo, la luce che la conduce a fare tutto e solo per Gesù. Sospinti da questa testimonianza, oggi chiediamo la grazia di vivere con umiltà e determinazione la nostra fede. Alla scuola dei santi.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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