BRICIOLE DI VANGELO

5 Ottobre 2022

Il bene necessario

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,1-4)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Il commento

Quando pregate, dite: Padre” (11,2). Siamo così abituati a recitare queste parole da non riuscire più a percepire la carica rivoluzionaria che esse contengono. Gesù invita i discepoli a pregare non come servi né come estranei ma come figli che si rivolgono al Padre. Non è affatto scontato, anzi è una grazia inestimabile. Non abbiamo fatto per ricevere questo dono, non ne siamo degni. È un privilegio che scaturisce unicamente dalla bontà di Dio. Quando preghiamo non solo riconosciamo di essere figli di Dio ma diventiamo suoi figli e impariamo a vivere come figli. La preghiera esprime e alimenta la relazione con Lui. È questo il primo capitolo della vita orante. È quello più importante ma spesso lo trascuriamo. In quanto espressione della fede, la preghiera raccoglie e manifesta la fiducia che riponiamo in Dio, nostro Padre. Per questo possiamo consegnare la necessità della vita e le intenzioni che maggiormente portiamo nel cuore. Gesù stesso insegna a chiedere il pane e il perdono dei peccati (11, 3-4). E tuttavia, prima di chiedere dobbiamo imparare a lodare Dio, come insegna la Vergine, la preghiera del Magnificat inizia così: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore” (Lc 1, 46-47). La preghiera fiduciosa è legittima ma rischia di diventare utilitaristica, preghiamo solo quando abbiamo bisogno. Pregare invece significa riconoscere che senza Dio non abbiamo vita. La relazione con Lui è assolutamente necessaria, come il pane di ogni giorno. Quanto più riconosciamo Dio come il Bene tanto più impariamo che da Lui riceviamo ogni bene. Per questo non abbiamo neppure bisogno di fare la lista di ciò che serve, ci basta chiedere a Dio di darci il bene necessario, cioè quello che Lui ha deciso, Lui solo infatti conosce che cosa è meglio per noi. È così che pregava san Francesco: “Tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene”. Con queste parole oggi vogliamo rinnovare il nostro eccomi filiale.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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