Osservatorio spaziale

Sognando lo spazio con il prof Korado Korlevic, fondatore di un Osservatorio in Croazia

Vistare l’Osservatorio di Tiçan a Visigano, in Croazia, è un’esperienza di rara bellezza. Sorpassare il piccolo bosco, arrivare all’osservatorio in mezzo ad un prato con muri a secco, una chiesina, alberi, e soprattutto il cielo e il riverbero della luce in qualsiasi ora del giorno e della notte fa sognare. E ora proponiamo l’intervista al direttore dell’Osservatorio, prof Korlevic…

Un paesaggio fantastico e reale, frutto di quasi 50 anni di lavoro di professionisti appassionati: questo è ciò che vedi se hai la fortuna di entrare nell’Osservatorio Tiçan a Visigano (https://astro.hr/). Se poi hai l’onore di assistere a visite guidate o a conferenze del fondatore e direttore dell’Osservatorio, il prof. Korado Korlevic la meraviglia aumenta ancora di più. 

“La nostra missione”, si legge sul sito, è “motivare, educare e supportare bambini, insegnanti, genitori ad esprimere il loro talento e a crescere per diventare esperti, educatori e leader capaci di creare e gestire il mondo a venire”. Ecco l’intervista a Korado Korlevic.

È bello trovare tanta gente a guardare le stelle, ad ascoltare e a conoscere. Come ci riuscite?

L’osservatorio è un luogo pubblico atto alla promozione e all’educazione, alla scienza e alla tecnologia. Piano piano la società si è dimenticata di costruire, di fare, è diventata un’economia che vende sogni, storie, non un’economia che crea qualcosa di concreto, che produce. La produzione si è spostata altrove. Le nuove generazioni non chiedono “come si fa questa cosa?” ma “quanto costa?” … ed è una differenza enorme. Allora noi cerchiamo di educare una parte dei giovani, che sono interessati alla scienza e alla tecnologia, ad apprendere come si fanno le cose, come si fa ricerca. Quando hai una domanda che non trova risposta su Google o sui libri, significa che la risposta la devi dare tu. Se vedi un punto interrogativo è un problema: il tuo lavoro è toglierlo.

I vostri temi fondamentali in questo osservatorio sono gli asteroidi e l’educazione…

Quello che abbiamo cominciato a fare tanto tempo fa è osservare le meteore come le Perseidi. Stavamo in un sacco a pelo, in un posto buio per fare statistiche. Queste osservazioni ad occhio nudo con statistiche eccezionali ci hanno portato a fare ricerche con i russi per cercare i pezzetti del meteorite impattato nel 1908 [NDR si tratta dell’asteroide che nella regione siberiana lungo il fiume Tunguska il 30 giugno del 1908 rase al suolo oltre 2.000 chilometri quadrati di foresta]. Abbiamo capito che è meglio trovare l’oggetto prima che ti impatti. Quindi si è cominciato a costruire telescopi e a fare ricerca con i telescopi, che noi stessi costruivamo. Abbiamo avuto in regalo il telescopio della professoressa Margherita Hack, un pezzo storico, che è stato modificato ma non nella parte esterna, le modifiche sono interne. È un telescopio molto specializzato per guardare da vicino, non serve solo per guardare galassie e fare foto.

Quanti studenti partecipano?

Dal 1989: 3497 studenti. L’astronomia è una parte di quello che facciamo. La parte che attira di più oggi non è la fisica ma la biologia. Il laboratorio dove lavorano i ragazzi in paese, a Visnjan, si occupa di biologia, microbiologia robotica e tecnologie avanzate. Ci sono gli assistenti e mentor del programma che seguono gli studenti. I nostri studenti vengono, partecipano alle attività, se sono bravi tra qualche anno diventano assistenti, e poi relatori, mentori. Il programma funziona da 40 anni, abbiamo persone che hanno iniziato qui come studenti, che oggi lavorano in molte parti del mondo. 

Vi auto sovvenzioniate?

Si, siamo un’associazione non governativa, no profit, quindi un “barbone sotto i ponti”, anche i club sportivi hanno dei problemi. Figurati un club in cui non girano i soldi del calcio.  

Tutta la difesa della terra da oggetti pericolosi risiede nel telescopio spaziale Sentinel, che ci avvisa di possibili impatti da meteoriti, ma questo progetto non riesce a trovare sovvenzioni. Sentinel costa la metà della trasferta di un buon calciatore. Tutta la nostra società non riesce a trovare il denaro per prevenire questi pericoli che sono la sesta possibilità di collasso della civiltà…

Quando abbiamo fatto ricerca sull’esplosione del 1908 abbiamo cercato non solo i pezzetti di meteorite ma anche testimonianze. La cosa strana è che al momento dell’impatto la temperatura era così alta che l’azoto nell’atmosfera ha cominciato a bruciare e questo ha creato una nube gialla, i testimoni dicono che nell’aria si sentiva zolfo, ma non era zolfo. 4000 anni fa in Palestina è arrivato un oggetto di 40 metri, è esploso bruciando tutto. I sopravvissuti hanno descritto fiamme e zolfo dal cielo, era un meteorite esploso su Sodoma e Gomorra, e se oggi vai in Israele a Sodoma vedi le statue di sale e vedi il posto dove c’è stata questa deflagrazione di 10 km di altezza, con una nube di plasma che bruciava azoto a 30000 gradi.

Leggi anche: “La vista delle stelle mi fa sognare…” (puntofamiglia.net)

Quanti asteroidi cadono sulla terra?

Oggetti di 1 km statisticamente cadono ogni 100.000 anni, oggetti di 100 metri ogni 1000 anni, però la terra ha oceani, deserti… non è che ogni volta che capita faccia danni. Se arriva un asteroide di un km è un problema globale per tutto il pianeta, se capita su un continente la distruzione è locale però le polveri che si alzano cambiano il clima nei successivi 10 anni dappertutto, se va nell’oceano è mille volte più pericoloso per lo tsunami che provocherebbe e i vapori … Il racconto del diluvio universale: le acque si sono alzate e pioveva per 40 giorni. La leggenda del diluvio universale riguarda Africa, India e Australia. Gli aborigeni raccontano che l’acqua arrivò nel deserto e che anche chi era in montagna affogò. Il diluvio universale ha 3 storie collegate: l’alzarsi delle acque post-glaciali, lo sfondamento della diga naturale sul bosforo e il riempirsi del mar Nero in una settimana mentre i sopravvissuti in barca vedevano solo l’Ararat, e il meteorite.

Il mondo non è in grado di affrontare un evento del genere. 

Il governo norvegese ha pagato il deep freeze, una cripta del tempo per salvare tutto il materiale genetico, ci sono due miliardi di semi conservati nel permafrost, sono conservate tutte le conoscenze possibili microfilmate. Quando si parla del passato la catastrofe più grande è stato il rogo della biblioteca di Alessandria, abbiamo perso 2000 anni di conoscenza, allora affinché non si ripeta una cosa così si fanno queste cripte del tempo. In Svizzera c’è una cripta digitale con i codici per leggere i dati criptati. È estremamente complicato spiegare cosa facciamo qui con una breve presentazione, si rischia di vedere solo la facciata. 

Quanto sono importanti l’etica e i valori nel lavoro educativo e scientifico che state facendo?

La parte etica è enormemente importante. Educazione è trasmettere conoscenza, aggiungere conoscenza e diffondere conoscenza. 

Perché gli studenti tornano poi per 20 anni? Tornano come studenti, assistenti, relatori, professori…  Perché condividiamo valori e idee. Perché l’osservatorio è un sistema di valori, di esperienze, di amicizie. Per questo è no profit.  

L’aspetto etico è importante specialmente per il gruppo che fa microbiologia genetica…loro hanno il potere degli dei, se lo usi per distruggere è un disastro. È molto importante non giocare con il dono di conoscenza per poter manipolare la vita. Nessuna leggenda dove l’uomo ha creato una nuova vita è finita bene, sempre il creatore è stato distrutto. È qualcosa che gli studenti devono imparare soprattutto quelli che imparano a fare modifiche che riguardano etica.

Il futuro non appartiene a tutti.

A chi appartiene il futuro?

Una delle lezioni che facciamo si intitola proprio A chi appartiene il futuro? 

Programmi simili a quelli che proponiamo stanno morendo, in Italia non ci sono più. Proponiamo dei campus per eccellenze scientifiche con l’Italia, che abbiamo sospeso per il coronavirus. Un nostro collaboratore è il prof Finocchiaro, geologo dell’Università di Trieste.

Poi il prof. Korlevic mi mostra alcune foto di alcuni progetti per studenti dai 3 anni in su: osservazione astronomiche del sole, misurazione raggi UV per vedere se davvero le creme solari proteggono, Imparare ad usare il telescopio, biologia del mare, biologia del litorale, geologia, osservazione del mare, misurazione della salinità nel fiume Quieto…, programma asilo nel bosco, escursioni nella caverna del drago, come costruire un microscopio con 3 euro, la scoperta delle tracce dei dinosauri (più di 300 tracce scoperte da un ricercatore  di Trieste), l’osservatorio ornitologico, tecnologia e protezione della natura, esploratori di campo specializzati per lavorare sul terreno, il teatro nel bosco, pulire la costa… Programmi differenti studiati per ogni fascia di età che coinvolgono bambini, adolescenti, giovani “per interessarli e farli uscire dal quotidiano, da ciò che è stupido, per insegnar loro il lavoro di gruppo e che da soli non si riesce”. Ecco a chi appartiene il futuro …

Perché fa tutto questo, che comporta tra l’altro migliaia di ore di volontariato?
Perché il mondo dopo di me sarà un posto migliore, questo è quello che ogni mentor deve capire, dopo di lui il mondo sarà un posto migliore.




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