BRICIOLE DI VANGELO

26 Novembre 2022

Qualcuno sta per venire

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Il commento

Vegliate in ogni momento pregando” (21,36). Vegliare e pregare sono due verbi complementari: quanto più preghiamo tanto più restiamo vigilanti, cioè svegli e perciò capaci di riconoscere i pericoli che si annidano nella vita quotidiana. Vegliare è il verbo di chi attende qualcosa, è il verbo della speranza. Chi non spera più nulla, guarda tutto con indifferenza, non fa attenzione agli eventi. Vegliare significa avere la certezza che qualcosa può accadere, qualcuno sta per venire. Attendiamo Colui che viene per riempire di vita i nostri giorni, fedele alla sua promessa: “Vado e tornerò da voi” (Gv 14,28). Vegliare perciò significa mettersi in ascolto di Dio, riconoscere e accogliere la Parola che vuole donare. Gesù esorta a vegliare “in ogni momento”: in greco troviamo il vocabolo kairós che indica il tempo di Dio. La sua presenza veste di eternità il nostro oggi fuggitivo. Siamo chiamati a vegliare perché Dio viene sempre con discrezione, senza farsi notare. Viene con i passi degli angeli. Vi sono quelli che pensano che la preghiera anestetizza la coscienza. È proprio il contrario: la preghiera ci sveglia e ci rende capaci di leggere gli eventi con quell’intelligenza spirituale che ci fa andare alla sostanza delle cose. Chi prega non si ferma ad una lettura superficiale ed emotiva ma cerca di capire qual è la parola che Dio vuole consegnare nelle diverse circostanze della vita. E quando si accorge che la preghiera non gli dona la luce necessaria, non si arrende e chiede con umiltà a coloro che hanno il carisma e il ministero di orientare i passi dei battezzati.

Il contrario della vigilanza è la presunzione, l’atteggiamento di chi pensa di capire e fare tutto da solo. Non siamo soli né dobbiamo camminare da soli. Siamo parte della Chiesa, c’è una storia che ci precede e una comunità che ci accompagna. Teresa di Lisieux non mancava di luci spirituali eppure scrive: “Madre amata, lei è la bussola che Gesù mi ha donato per guidarmi con sicurezza alla riva eterna” (Ms C 11r). Oggi chiediamo di avere la sua stessa docilità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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