28 Novembre 2022

Scuola del merito o merito della scuola? Cosa desideriamo per i nostri figli…

Fa discutere la scelta di affiancare la parola “merito” a quella di “ministero dell’Istruzione” del nuovo Governo Meloni. E come sempre la diatriba cade sui principi che animano la parte di “destra” che ha voluto questa aggiunta o quella di “sinistra” che si oppone con forza e ha paura di una discriminazione. Credo che la riflessione vada allontanata dal colore politico per chiedersi: cosa ne pensano le famiglie? È difficile dirlo, semplicemente perché non vengono interpellate. Sono convinta invece che le loro opinioni potrebbero essere molto interessanti sul tema perché i genitori sono o dovrebbero essere maestri di merito. Se per merito intendiamo precisamente prenderci cura con amore tutto speciale e particolare di ogni figlio a partire dalla sua unicità. Sì, perché i figli non sono tutti uguali e ciascuno ha bisogno di essere amato, curato, educato in un determinato modo per far emergere tutta la sua ricchezza. E un genitore deve essere messo in grado di poterlo fare anche acquisendo gli strumenti adatti e in sinergia con insegnanti, catechisti ed educatori. 

Ben venga la definizione, dunque, se bisogna evidenziare l’importanza della serietà e dell’impegno come condizioni per il riconoscimento del merito riferito a tutti gli attori del processo educativo: alunni, insegnanti, dirigenti scolastici e genitori. E soprattutto che si riferisca ad un sistema di valutazione che non sia quello del talk show che spopola e che ormai sta deformando la nostra mente. Oggi sono i talent a godere del primato degli shares televisivi. Non bastavano i likes dei social, siamo ossessionati dalle valutazioni in ogni ambito: gare di cucina, di ballo, di matrimoni, di stelline sui prodotti di Amazon…Le giurie ci interessano più dei concorrenti. Pendiamo dalle loro labbra, da quelle palette alzate, dai tasti premuti, dalle sedie che si girano per vedere i concorrenti. Non finisce qua. Ci sono poi tutti i rating che continuamente esprimiamo sui prodotti acquistati, i ristoranti, le gelaterie, gli hotel. Insomma siamo nell’epoca della valutazione.

Anche la Scuola deve conformarsi? Spero di no ma la condizione importante è non pensare di poter valutare i nostri ragazzi con le palette da 1 a 10. Ognuno deve essere messo in condizione di poter trarre il meglio che può e questo è possibile se ciascuno riceve la sua “parte” (merito appunto) di amore, cura, attenzione, ascolto, proprio come in famiglia. Capirete dunque che il problema non è più una scuola fondata sul sistema nozionistico o concettuale, sullo studio a memoria o solo su quello “spiegami a parole tue”. Bisogna allenare la memoria ma anche comprendere i concetti, bisogna imparare le tabelline ma anche saper ragionare con la logica. Insomma io non sono contraria a premiare chi con sacrificio e impegno fa la sua parte, a patto che il merito sia costruito innanzitutto dagli educatori in gioco e in un continuo e proficuo scambio di opinioni e di progetti concreti che aiutano i ragazzi a diventare educatori di se stessi e poi degli altri.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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