BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento - Domenica Gaudete

2 Dicembre 2022

La porta della luce

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,27-31)
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Il commento

Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando” (9,27). Questo racconto chiude un’ampia sezione in cui l’evangelista ha descritto accuratamente i gesti della carità compiuti da Gesù. La guarigione è solo la cornice di un annuncio che intende presentare Gesù come Colui che dona una nuova capacità di leggere la vita. I due ciechi seguono Gesù perché cercano la luce, hanno coscienza di essere ciechi e soprattutto hanno fede che solo il profeta di Nazaret può dare la luce. Per questo lo invocano come “Figlio di Davide”, credono alla promessa dei profeti e sanno che quando Dio invierà il suo Messia “si apriranno gli occhi dei ciechi(Is 35,5). Non basta cercare la luce, occorre sapere a chi chiedere. È facile prendere abbagli, Teresa di Lisieux scrive di aver visto tante anime sedotte da false luci. Lei sa per esperienza che fu Gesù – e solo Gesù – a cambiare “la notte della mia anima in torrenti di luce…” (Ms A 44v). Senza di Lui siamo ciechi. Non possediamo la luce, dobbiamo chiederla ogni giorno. La preghiera diventa così una supplica fiduciosa e insistente. Dobbiamo restare umili mendicanti fino alla fine, sempre bisognosi di luce. È bene ricordare che le conoscenze acquisite e l’esperienza accumulata non sono sufficienti, anzi possono diventare un muro che impedisce di cercare la luce.

Non basta cercare e chiedere, occorre anche disporsi ad accogliere la luce. È Dio che sceglie quando e come. Non sempre il dono arriva su un vassoio d’oro, tante volte passa attraverso eventi dolorosi. Quando fu chiesto a Teresa di attendere alcuni mesi prima di chiedere di fare la professione, a causa della giovane età, la Santa confessa che fu molto faticoso accettare questa decisione: “In un primo momento, mi fu molto difficile accettare quel grande sacrificio ma ben presto si fece luce nella mia anima” (Ms A 73v). L’obbedienza è come una porta aperta che fa entrare la luce perché “Dio resiste ai superbi ma fa grazia agli umili” (1Pt 5,5). Chiediamo di avere questa fede.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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