ORGANIZZAZIONE FAMILIARE

Tempo per sé, tempo di coppia, tempo per i figli: come tenere insieme tutto?

di Francesco Arnaldi

Come gestire il tempo in famiglia? Ecco tre passi che possiamo fare. Il primo: mandare via l’ansia da prestazione (non siamo perfetti: accettiamolo!). Il secondo: organizzazione (i piani a volte saltano, ma pensarli aiuta a mettere ordine). Il terzo: fare le cose per amore, non per dovere. Ogni cosa se fatta con amore è una grazia…

Quando ero al liceo, mi sembrava sempre di non avere abbastanza tempo per fare le cose. Poi sono andato all’università, e ho capito che quando ero liceale non avevo proprio nulla da lamentarmi. Ora che ho un lavoro, una moglie e tre figli, rimpiango il tempo libero che avevo all’università!

La gestione del tempo è una delle grandi sfide del nostro tempo. 

Quando finalmente, finito di lavorare, fatta la spesa, gestito la casa, ho finalmente un po’ di tempo libero, ecco che si apre il grande dilemma: come lo spendo? Perché ci sono tre opzioni. 

La prima, è il tempo per me stesso. Che sia uno sport, andare in palestra, a correre, guardarsi un film in santa pace, scrivere, schiacciare un pisolino, pregare da solo. Ritagliarsi tempo per se stessi è fondamentale.

Poi naturalmente, essendo sposato, occorre il tempo di coppia. Ovvero tempo passato con la propria moglie da soli, senza bambini intorno.

Infine, il tempo della famiglia. Giocare con i propri figli, che sia solo io o insieme alla mia sposa, tutti insieme.

Vedete subito la difficoltà della cosa: già non è facile trovare del tempo libero, figurarsi doverlo poi suddividere in tre!

All’inizio vivevo questa cosa con un po’ di ansia. Mi sentivo in apnea, come se non facessi mai abbastanza in uno dei tre ambiti. Sacrificavo il tempo per me stesso per stare con mia moglie e i miei figli, ma dopo un po’ di settimane arrivavo a essere veramente oberato. Allora ho deciso di cambiare tipologia di errore, e ho iniziato a ritagliarmi tempo per me stesso, a spese però del tempo di coppia. Tanto, mi dicevo, stare tutti insieme in famiglia può essere considerato anche un po’ tempo di coppia, no?! No. Sbagliato. Se con il primo errore ne risentivo io, con questo secondo errore ne risentiva il mio matrimonio. E di conseguenza io. 

Al terzo errore non ci sono arrivato, ovvero sacrificare il tempo di famiglia. Non per mia bravura, ma semplicemente perché tre bambini piccoli sono difficili da ignorare, il tempo di famiglia si autoimpone con prepotenza!

Leggi anche: “È amando mia moglie, che insegno ai miei figli l’amore” (puntofamiglia.net)

Come fare, quindi, per dedicare sufficiente tempo a me stesso, a mia moglie e alla mia famiglia, senza che nessuno di questi tre ambiti ne risenta? 

Il mio primo passo è stato: mandare via l’ansia da prestazione. Non siamo mariti perfetti, non siamo padri perfetti. Non lo saremo mai. Amiamoci nella nostra imperfezione come Dio ci ama nella nostra imperfezione. E non lo fa nonostante essa, ma anche attraverso essa. 

Secondo passo: organizzazione. I piani sono fatti per essere stravolti in corso d’opera, si sa, ma questo non è un buon motivo per non averli affatto. A inizio settimana, con mia moglie, decidiamo quali serate ci prendiamo per stare insieme, quali per fare le nostre cose personali ognuno per conto suo, quando stare coi bimbi, dove portarli, ecc. A fine settimana ci accorgiamo che un terzo dei nostri programmi sono stati cambiati dalle circostanze del momento, ma che la logica di fondo è rimasta bene o male stabile.

Terzo passo: fare le cose per amore, non per dovere. Ogni cosa fatta per senso del dovere è un peso. Ogni cosa, anche la più faticosa, se fatta con amore è una grazia. Prendiamoci del tempo per noi stessi non per egoismo, ma per amore. Dio ti ama, perché tu non dovresti farlo? Prendiamoci del tempo per stare con nostra moglie per amore, e scopriremo che anche solo mezz’ora vissuta con amore intenso vale più di guardare insieme un film di due ore e mezza solo per sentirsi a posto con la coscienza. E stiamo tutti insieme in famiglia non per sentirci dei padri migliori, ma perché la nostra famiglia è immagine di Dio, e amandola veramente, donandoci completamente a lei, stiamo portando un po’ di immagine di Dio nel mondo.
Questi passi concreti sono cose davvero piccole, ma se fatti di settimana in settimana con un pizzico di buona volontà, entrano nella quotidianità con una semplicità disarmante. Quando questo è successo nella nostra famiglia, ci siamo accorti che non era cambiata solo la nostra modalità organizzativa, ma eravamo cambiati noi… nel profondo.




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