PREGARE PER I FIGLI

Come preghiamo per i figli: chiediamo la volontà di Dio per loro o la nostra?

Oggi la storia di una donna che pregava Dio affinché suo figlio non diventasse sacerdote. Determinante è stato l’intervento di Maria: questa mamma, infatti, è andata a Lourdes, per chiedere alla Madonna che il figlio cambiasse idea. Ma in quel luogo di preghiera, a cambiare idea è stata lei. 

Una volta sono andata a un ritiro spirituale e un sacerdote, attualmente docente di teologia molto stimato, ha fatto una bellissima catechesi. 

In quell’occasione, ha deciso di raccontare un aneddoto molto personale: ci ha detto che sua madre, pur essendo molto credente, non accettava la sua vocazione. 

Sin da quando era bambino, la madre di don Giulio aveva cercato di trasmettergli la fede, ma quando in lui è maturato il desiderio di donare tutta la vita al Signore, alla donna proprio non è andato giù. 

Aveva altri piani in mente: avrebbe voluto vederlo sposato, con dei bambini. 

Non riusciva a concepire quella chiamata al sacerdozio ed è entrata in crisi. Non aveva tenuto in conto che avvicinare dei figli a Dio, pregare per la loro santità, per la loro felicità potesse significare anche questo, se Dio lo avesse chiesto: ovvero donare un figlio a Cristo e alla sua Chiesa.

E così, ha tentato di tutto perché il ragazzo cambiasse idea, perché ci ripensasse. Ha anche pregato Dio che non lo chiamasse a sé, che ritirasse la sua “proposta”. 

Invano, perché il figlio non cambiava affatto idea, anzi, era sempre più convinto.

Il loro rapporto è stato teso per molto tempo, finché la donna – un po’ arrabbiata con “chi sta lassù”, più che con il figlio – ha accettato, su consiglio di un sacerdote, di andare in pellegrinaggio a Lourdes per affidare alla Madonna il suo turbamento.

È in quell’occasione che il suo cuore è cambiato. Ha compreso il dono che Dio stava facendo a tutta la famiglia, con quella vocazione. 

Leggi anche: Famiglia e vocazione, un binomio da riscrivere (puntofamiglia.net)

Maria le ha toccato il cuore, l’ha rimproverata dolcemente, le ha aperto gli occhi. E la donna è tornata a casa ringraziando per quella predilezione.

“Maria ha risolto la cosa. – ha concluso don Giulio – Non so cosa si sono dette, tra donne, so solo che quando è tornata da quel pellegrinaggio mi ha detto: Vai. Ed era felice”.  

In quell’occasione, la mamma ha compreso che si deve desiderare per i figli nulla di più e nulla di meno di quello che Dio desidera per loro.

Questa storia insegna pure a non essere burattinai dei nostri figli, ma custodi, e a metterci tra le mani amorevoli di Maria, perché lei più di ogni altro può aiutarci a entrare nei piani di Dio.

(Della vicenda di don Giulio parlo più approfonditamente nel libro “Genitori sta a noi. 10 passi per vivere meglio in famiglia”, Mimep Docete, 2022, dedicato ai 10 comandamenti in famiglia, all’interno del secondo comandamento. Il secondo comandamento ci invita, infatti, a non nominare il nome di Dio invano. E non lo invochiamo forse invano ogni volta che chiediamo a Dio di far diventare i figli a nostra immagine e somiglianza? Non è pregare invano quando imponiamo a Dio i nostri progetti su di loro, invece di fidarci dei Suoi?)




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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