BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento - Domenica Gaudete

7 Dicembre 2022

La coscienza di essere amati

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il commento

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (11,28). Questa parola è rivolta ai discepoli, a quanti hanno fiducia in Lui. Gesù sa bene che nel cuore di ogni uomo vi sono ferite, a volte ben radicate e tali da soffocare lo slancio più sincero. Noi facciamo finta di niente, facciamo fatica a riconoscere la nostra debolezza. Lui invece sa che la stanchezza e la delusione sono virus invisibili che offuscano la ragione e debilitano la volontà. Per questo si rivolge a quanti sono “stanchi e oppressi”, cioè a quanti sentono il peso della vita; si sentono inadeguati dinanzi alle responsabilità che hanno ricevuto; pensano di non riuscire; vivono una situazione di smarrimento a causa della malattia; devono fare i conti con la delusione; sono angosciati dal dolore e dalla morte. L’invito di Gesù non è rivolto ad una particolare categoria di persone ma coinvolge davvero tutti, in effetti chi di noi non sente la fatica del vivere, specie quando i frutti non sono proporzionati alle attese?

La consapevolezza della fragilità può apparire come un limite, in realtà è la premessa per aprire il cuore alla grazia. In questa luce Teresa di Lisieux rilegge il racconto della pesca miracolosa (Lc 5, 1-11): “Forse se avesse preso qualche pesciolino, Gesù non avrebbe fatto il miracolo; ma non aveva nulla, così Gesù riempì subito la sua rete” (LT 161, 26 aprile 1894). Quante volte anche noi abbiamo la sensazione di aver faticato molto e di aver raccolto poco; e siamo costretti a ripetere le parole dell’antico profeta: “Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze” (Is 49,4). La fede non toglie questa convinzione, anzi la rende ancora più acuta. Chi si misura solo con la sua coscienza può arrivare anche a trovare un certo equilibrio ma chi si confronta costantemente con la parola del Vangelo, percepisce sempre la distanza tra quello che Dio attende e quello che siamo capaci di dare. Oggi consegniamo con fiducia la nostra vita nelle mani di Dio, la coscienza di essere amati dona forza per rialzarci e continuare il nostro cammino.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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