Il Vangelo letto in famiglia

III DOMENICA DI AVVENTO – Anno A – 11 DICEMBRE 2022

Dio comincia dagli ultimi!

È la domenica della gioia! Gioia, perché in questa domenica, ci raggiunge nell’anima la parola del profeta Isaia: “Coraggio, non temete!”. Proprio nel momento in cui ci sembra che il fallimento prema alle porte della vita, Dio ci dice che la sua ricompensa è vicina. Lo smarrimento del cuore, spesso, conduce ciascuno a sentirsi in balia delle onde della vita, ma Egli è l’Emmanuel, Dio con noi. È consolante che il cuore sia inabitato da questa consolante promessa di Dio, che ci chiede di non temere. “Non temete!”. Quante volte, questo invito ritorna nella vita di diversi personaggi della Scrittura, dove il Dio della promessa, si fa presente nella loro vita e nella nostra, oggi.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

IL COMMENTO

di don Alessandro Cirillo

Viviamo tempi non semplici, tempi in cui le persone hanno smarrito il senso della vita, molti hanno rinunziato a guardare e a progettare la loro vita. Molti sono sprofondanti nella “malattia invisibile”: la depressione.

Questo tempo d’Avvento è una vera e propria iniezione di vita, di speranza, di gioia! Eppure non mancano i segni di difficoltà: l’incertezza lavorativa, le complessità economiche dovute alla crisi energetica, la paura per il futuro dei figli, la stanchezza dinanzi alle prove di questi ultimi anni, segnati dalla pandemia, eppure Dio ci dice: “Non temete!”.

Giovanni, il Precursore, è dilaniato da un dubbio e dalla prigione, chiede se Gesù è il Cristo.

Il dubbio però non toglie nulla alla grandezza di Giovanni e alla stima che Gesù ha per lui. Perché non esiste una fede che non allevi dei dubbi: io credo e dubito al tempo stesso, e Dio gode che io mi ponga e gli ponga domande. Io credo e non credo, e lui si fida. Sei tu? Ma se anche dovessi aspettare ancora, sappi che io non mi arrendo, continuerò ad attendere.

La risposta di Gesù non è una affermazione assertiva, non pronuncia un “sì” o un “no”, prendere o lasciare. La sua pedagogia consiste nel far nascere in ciascuno risposte libere e coinvolgenti. Infatti dice: guardate, osservate, aprite lo sguardo; ascoltate, fate attenzione, tendete l’orecchio. Rimane la vecchia realtà, eppure nasce qualcosa di nuovo; si fa strada, dentro i vecchi discorsi, una parola ancora inaudita. Dio crea storia partendo non da una legge, fosse pure la migliore, non da pratiche religiose, ma dall’ascolto del dolore della gente: ciechi, storpi, sordi, lebbrosi guariscono, ritornano uomini pieni, totali. Dio comincia dagli ultimi!

Lasciamoci istruire dagli ultimi, facciamoli salire sulla cattedra della nostra vita e insegnarci la vera felicità della vita. In ambito coniugale, poi, suggerirei due segni da porre in questo cammino d’Avvento:

  • per fugare i tanti dubbi e paure che sono dentro il nostro rapporto, dedicarci un tempo come coppia, passando da un momento di adorazione eucaristica ad una cena romantica in qualche posto carino, spegnendo il mondo, silenziando gli smartphone.
  • educare i figli ad avere cuore ed attenzione per i piccoli e gli ultimi, oltre al Calendario d’Avvento, proposto da Punto Famiglia, come itinerario catechetico possiamo anche aiutare i ragazzi a sapere rinunciare a qualcosa per Natale e donarlo a chi non ha neppure il necessario.

Ecco, questo è lo sforzo che ci attende per questa settimana! La fede è fatta di due cose: di occhi che sanno vedere il sogno di Dio, e di mani operose come quelle del contadino che «aspetta il prezioso frutto della terra» (Giacomo 5,7).




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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Alessandro Cirillo

Don Alessandro Cirillo è nato nel 1973. È stato ordinato presbitero il 2 luglio del 1998 nella Diocesi di Nocera-Sarno.

Nel 2004 ha conseguito la licenza in Teologia pastorale e catechetica presso Università Pontificia Salesiana Roma con una tesi sul servo di Dio don Tonino Bello.

Ha pubblicato con la Ler editrice, Investire sulla fragilità dei sogni, una proposta di educazione alla fede per i giovani nel ministero di don Tonino Bello.

Dal 2007 è parroco di san Giacomo Maggiore Apostolo in San Valentino Torio.

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