Le opere di Dio

La luce nelle tenebre: l’esperienza di un sacerdote nel dolore

Un uomo davanti al dolore, un sacerdote piegato dalla sofferenza nel corpo scopre una luce nuova nella fotografia. Trasforma così la sua arte in possibilità di evangelizzazione e comprende che quel desiderio di missionarietà, che lo aveva spinto da giovane a venire in Italia, può essere vissuto anche attraverso l’arte. 

Alcuni mesi fa ho avuto la gioia di conoscere don Darek Kowalewski, di origini polacche che dal 2005 vive in Italia. È giunto nel nostro Paese con il desiderio di diventare missionario. Per diversi anni ha studiato ad Assisi, dove si è laureato in Teologia e nel 2012 è stato ordinato sacerdote nel Duomo di Orvieto. 

Eravamo nel pieno della crisi della guerra tra Ucraina e Russia e don Darek è venuto in Campania per accompagnare un ragazzo da sua nonna nel Vallo di Diano. Sapendo della nostra realtà si è fermato qualche giorno presso la nostra Cittadella della carità, dove è presente la redazione del nostro giornale. Ho percepito fin da subito una grande consonanza di pensieri e di spiritualità. Questo ci ha permesso di conoscerci vicendevolmente e di riconoscerci come figli della Chiesa, animati dallo stesso desiderio di servirla con amore. 

Ma si sa i grandi amori nascondono sempre grandi dolori. A volte è proprio la sofferenza trasformata in offerta a Dio a diventare un canale fecondo di creatività e di amore. Nel 2015, don Darek, durante il servizio sacerdotale svolto a Massa Martana, si è ammalato di meningite e di borreliosi di Lyme (una patologia causata da un batterio trasmesso dalla zecca che provoca disturbi del sonno e della concentrazione, persistenti dolori muscolari, spossatezza e cefalea cronica). A causa di questa malattia, dopo qualche mese di dura prova ha dovuto abbandonare la parrocchia. 

“Per lungo tempo ho sperimentato che cosa significa il dolore che ti soffoca, la nausea che non finisce mai, l’ipersensibilità alla luce, suoni e odori, il non poter dormire una notte senza cefalea, la spossatezza che inchioda per settimane e mesi a letto, gli attacchi di panico e i momenti di disperazione. Ho conosciuto la paura della morte, la solitudine, l’incomprensione, il disagio personale nelle attività quotidiane” mi confessa don Darek.

Ma è proprio nella notte più buia che egli ritrova il coraggio di affidarsi totalmente a Gesù e mi sono reso conto che con Lui tutto ha un senso anche la sofferenza, la solitudine, le tenebre … Durante la malattia ho ricevuto tanto dal Signore, ho scoperto diverse cose e ho sperimentato un immenso bene e amore da tante persone che mi sono state vicine e che mi hanno aiutato in questi anni. Ho incontrato tanti angeli – amici mandati da Dio che mi hanno portato sulle loro ali… nelle parrocchie, in ospedali, in famiglia”. 

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In questo periodo non facile della sua vita, don Darek ha iniziato la sua avventura con il mondo della fotografia. “Ricordo il giorno in cui il medico neurologo che mi seguiva mi ha dato uno strano consiglio: Don Darek deve trovare una passione più forte del dolore che sarà duro da combattere”. In quel momento il sacerdote torna indietro, nel tempo della sua adolescenza, quando gli piaceva tanto scattare delle foto con la macchina fotografica analogica a pellicola contenente solamente 36 scatti perché ogni scatto era come una storia a sé, nuova e differente.

Provvidenzialmente qualche mese prima di ammalarsi di meningite aveva acquistato una buona macchina fotografica, e così, durante i lunghi mesi lontano dalla parrocchia, alla ricerca di cure che potessero sconfiggere la sua malattia, durante i ricoveri negli ospedali in Italia e in Polonia, ha iniziato ad approfondire l’arte fotografica e a combattere il dolore attraverso quella lui stesso definisce la scattoterapia”.                                                                         

Quando nel 2017 nella parrocchia di San Terenziano e Marcellano, ha visto il Presepe Vivente per la prima volta è rimasto magnetizzato da quel mondo lontano rappresentato con tanto amore e perizia, dalle luci e dalle ombre, dalle suggestive vie, piazzette e botteghe, dai volti dei singoli figuranti, dai sentimenti e dalle emozioni che da essi traspiravano e che, per un fotografo, sono fonte di fascino e ispirazione. “È nata così l’idea di una Mostra Fotografica dove sono esposte 35 fotografie riproducenti alcuni personaggi del Presepe Vivente di Marcellano, scattate tra il 2017 e il 2020 in momenti diversi: dall’imbrunire del cielo fino all’accensione delle torce e delle luci calde che riportano quel piccolo borgo umbro a un’epoca antecedente l’invenzione dell’elettricità” mi racconta don Darek.                                                                           

“Mi sono imposto, inoltre, il compito piuttosto arduo di non usare la luce dei flash o altre lampade di supporto per la macchina fotografica, ma di cercare di catturare solamente la verità di ciò che i miei occhi coglievano nei diversi luoghi, spesso illuminati semplicemente da qualche candela o fioca lampadina. È stata veramente un’avventura. Con la scarsità di luce, nell’impossibilità di usare il cavalletto, a motivo della gente in continuo movimento, con il freddo d’inverno e, a volte, il vento o la pioggia, scattare una foto interessante e tecnicamente accettabile da condividere con un pubblico più vasto è stata una grande scuola di pazienza e una scommessa difficile, dall’esito incerto”.           

La Mostra, “La Luce splende nelle tenebre – Volti del Presepe Vivente di Marcellano” è stata allestita per la prima volta il 24 dicembre 2019, subito dopo la celebrazione della S. Messa della Natività del Signore nella chiesa parrocchiale di San Andrea Apostolo in Marcellano, ricevendo una entusiasta reazione in tutti quelli che l’hanno visitata. Nell’occasione della sua ultima venuta alla Cittadella, ho avuto modo di ammirare alcune di queste foto e una di queste, ora troneggia nella mia redazione. Ogni volta che la guardo mi ricordo delle belle opere che Dio fa agli uomini: accende una luce nelle tenebre della nostra debolezza. 

Per quanti sono interessanti alla Mostra da poter esporre nella loro parrocchia o diocesi, vi lascio i contatti utili: dondarekumbria@gmail.com Facebook: Darek Kowalewski.




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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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