CORRISPONDENZA FAMILIARE

Oggi le campane suonano a festa. La forza dell’amore

30 Dicembre 2022

matrimonio

(Foto: © Salvatore Alfano)

Nella cornice liturgica della festa della Santa Famiglia impariamo a riconoscere la grandezza della vocazione al matrimonio. Mettete al bando la banalità di un vivere in cui le mille cose da fare appesantiscono e offuscano il mistero; aprite le porte per accogliere la luce che passa anche attraverso le ombre e gli affanni della vita. 

Cari amici,

la festa della Santa Famiglia è una luce che rischiara tutto il cammino della storia, Nazaret è il ponte che unisce la secolare storia d’Israele a quella splendida avventura che la Chiesa vive lungo i secoli. Punto di arrivo e punto di partenza. Nazaret ricorda che il primo Vangelo è affidato agli sposi e invita a fare della famiglia il primo Vangelo. 

Dio entra nella storia mediante una famiglia, la storia della salvezza passa attraverso la trama quotidiana e nascosta di un’umile famiglia. Questo fatto sorprende chi cerca il divino negli eventi spettacolari e chi rifiuta la semplicità divina in nome di una razionalità che esalta la complessità. Simplex sigillum veri, dicevano i latini. E noi potremmo tradurre: Simplex sigillum Dei. La semplicità di Dio è sconcertante, inizia da quelli che si aprono alla luce con l’umiltà dei piccoli. I sapienti di questo mondo, gli intellettuali di ieri e di oggi, restano nella prigione dei loro ragionamenti, incapaci di scorgere la luce che brilla nella casa di Nazaret. 

La scelta di Dio non è priva di conseguenze. Se tutto inizia dalla famiglia vuol dire che tutte le famiglie sono coinvolte in modo speciale. Dio vuole realizzare un patto con ciascuna di esse. La casa domestica è chiamata a diventare la dimora di Dio: in essa Dio si nasconde e si rivela. Il vissuto quotidiano di una famiglia acquista così una sua interiore bellezza, nella fatica e nella gioia di ogni giorno il divino si rende presente con tutta la sua umile forza. 

Una coppia di giovani amici – Emanuele e Myriam – ha scelto proprio questa giornata per celebrare il loro patto nuziale. Li affido alla preghiera di tutti. Voglio però condividere con voi uno scambio con una coppia di sposi che mi hanno conosciuto attraverso le pagine di Punto Famiglia ed hanno voluto consegnarmi il loro sogno nuziale. Era l’anno 2020, l’anno della pandemia. La luce dell’amore ha vinto i dubbi e le preoccupazioni. Nelle loro parole c’è un dettaglio non marginale, l’amore è percepito con una tale intensità da sfidare anche la morte. Ed è proprio così. Se vissuto in Dio e intessuto con il filo dello Spirito, l’amore umano non resta confinato negli spazi angusti della vita terrena ma trova il suo compimento nell’eternità beata. 

Cari sposi, questa festa liturgica vi invita a riconoscere la grandezza della vostra vocazione. Mettete al bando la banalità di un vivere in cui le mille cose da fare appesantiscono e offuscano il mistero; aprite le porte per accogliere la luce che passa anche attraverso le ombre e gli affanni della vita. Non vi fermate dinanzi alle difficoltà, piccole e grandi, se Dio le permette vuol dire che anch’esse hanno un ruolo e un valore per fare della vita una bella notizia. Ricordate che l’amore vi rende più forti e più… vulnerabili. Affrontate ogni cosa senza paura, con la forza che viene da Dio. Saluto e abbraccio tutti e ciascuno di voi. 

Buonasera Don, 

in queste giornate di preparazione al matrimonio mi è capitato di imbattermi in alcuni suoi articoli. Ebbene sì, domani io e Gianluca ci sposiamo! Abbiamo deciso di mantenere ferma la nostra decisione di sposarci quest’anno nonostante la stragrande maggioranza delle coppie abbia voluto rinviare al prossimo anno. Noi dovevamo già sposarci a maggio, ma è stato impossibile. Alla fine, nonostante tutto, sta andando tutto per il meglio.

In questi giorni riflettevo molto sul per sempre del matrimonio, chiedendomi se l’amore che ci lega, e da domani ci legherà in modo ancora più sublime in un nuovo inizio, andrà perduto dopo la morte. L’idea di essere in una comunione indistinta, se riusciremo a raggiungere il paradiso, un po’ mi spaventa. Fermo restando che di là sarà tutto molto diverso e che il primo amore sarà Dio, ma il mio amore per Gianluca sarà indistinto? Mi sembra quasi assurdo questo, dopo che Dio unisce uomo e donna in modo unico e indissolubile. Mi piace immaginare che in un clima di amore e armonia con tutti, si mantengano le relazioni della terra, dono di Dio, in una forma nuova, ma appunto ancora più bella. Forse è una pretesa eccessiva. 

Le chiedo di ricordarci nella preghiera. Un saluto

Fiorenza

Buongiorno Fiorenza,

oggi le campane suonano a festa, dal Cielo gli angeli si affacciano curiosi, vogliono vedere bene chi sono i due giovani che hanno scelto di sposarsi nonostante tutto. In Cielo non si parla d’altro. Mi unisco alla vostra gioia, in cui risplende un raggio della gioia di Dio. La festa di san Giacomo annuncia che l’amore è pronto a dare la vita. Dio ama così. E così amano quelli che sono di Dio. Sia così anche per voi! 

Ci sarà tempo per rispondere alla domanda che hai posto nella lettera. Mi limito a dirti una sola cosa: il mondo predica la fine dell’amore, la Chiesa annuncia l’amore senza fine. L’amore dà vita, riempie di vita i giorni terreni e continua la sua corsa anche nell’eternità. Non dirlo a nessuno. Sono segreti che Dio consegna solo agli amici….

Prego per voi. Un gruppo di amici della mia comunità oggi si trova a Czestochowa, il più famoso santuario mariano della Polonia, chiederò anche a loro di affidarvi alla Santa Vergine. 

Don Silvio 




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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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