BRICIOLE DI VANGELO

19 Gennaio 2023

La vera libertà

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,7-12)
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Il commento

Una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui” (3,8). L’evangelista descrive una folla numerosa che viene da lontano per incontrare il profeta di cui tutti parlano; ma non nasconde che questa ricerca è motivata da una fede molto interessata. In effetti, la gente viene perché ha sentito parlare dei miracoli compiuti da Gesù: non viene per ascoltare la Parola ma per ricevere la guarigione. Questa motivazione è imperfetta e fuorviante. Chi cerca Gesù solo per ottenere la salute del corpo, rischia di restare deluso. Il Signore non è venuto solo per guarire il male che consuma la carne ma per liberare l’uomo dal male che si annida nel cuore, vuole restituire all’uomo la sua dignità e la sua libertà. E tuttavia, malgrado la debolezza delle intenzioni, Gesù non rifiuta la folla ma l’accoglie con amore. L’evangelista scrive che ne “aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo” (3,10). Accoglie tutti ma va oltre le loro attese. Ad un certo punto, anche per evitare di restare schiacciato dalla gente, chiede ai discepoli di salire sulla barca. In questo modo può parlare a tutti e tutti possono ascoltarlo, non soltanto quelli che, dando qualche spintone e forse usando un po’ la forza, sono riusciti ad avvicinarsi a Lui per toccarlo. Salendo sulla barca e parlando a tutti, fa capire che, per essere guariti, non è necessario toccarlo, basta ascoltarlo.

La Parola di Dio illumina la mente e purifica il cuore. È questa la prima è più importante guarigione. Nell’attuale contesto culturale, in cui tante voci si rincorrono fino a confondere i pensieri, abbiamo ancora bisogno di una parola che dica con chiarezza la verità e quali sono i beni essenziali, una parola che ci aiuti a non cadere nella trappola dei bisogni effimeri e superficiali e ci insegni a cercare quello di cui abbiamo realmente bisogno. Il relativismo soffoca la ricerca della verità e chiude l’uomo nella prigione dei bisogni. Oggi chiediamo la grazia di cercare e accogliere quella Parola che dona la vera e piena libertà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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