27 Gennaio 2023

Il perdono è l’unica prospettiva per celebrare il Giorno della Memoria

Ascoltavo la radio di buon mattino mentre ero intenta a scrivere il mio editoriale di oggi. Tutte le rubriche erano incentrate sulla tragedia dell’Olocausto. Le interviste ai sopravvissuti si susseguivano. Mio marito faceva colazione e ha commentato ad alta voce: “Come si può perdonare tutto questo orrore?”. È la stessa domanda che da più parti riaffiora anche in altri fatti di cronaca. La cattura di Matteo Messina Denaro ha riportato a galla i delitti e gli orrori di cui in questi anni si è macchiato. E con essi quel quesito che sembra pendere come una lama sul collo: “Come si può perdonare l’uccisione di un bambino innocente, sciolto nell’acido?”.

Di fronte alle brutture, alla violenza nei confronti degli innocenti, le parole stanno a zero. Ho ripensato ad un fatto che mi colpì particolarmente qualche anno fa, accaduto in Pennsylvania, dove un uomo, un padre, Nickel Mines, entrò in una scuola della comunità amish e uccise cinque bambine ferendone altrettante. Mi colpì molto quello che  giornali riportarono di due bambine di quell’aula, due sorelle, che si offrirono come ostaggi per tutte le altre e dopo il rifiuto, chiesero anche di essere uccise per prime. Una luce nell’orrore di quella tragedia. Ma non fu il solo atto di amore. Alcuni genitori e parenti delle vittime, parteciparono ai funerali dell’assassino per pregare per lui e offrire sostegno alla vedova e ai figli del “mostro”. Un gesto che esprimeva perdono e l’intenzione da parte della comunità amish di non farsi trascinare nella spirale della vendetta e del rancore.

Sembra impossibile guardare alcuni eventi attraverso la lente del perdono. Eppure è proprio quello che ci viene chiesto in una vita che si sforza di essere cristiana. Sradicare l’odio dal cuore è il primo passo per un cammino di conversione e di liberazione dal male. Un principio di vita spirituale faticoso ma essenziale se ci definiamo discepoli di Gesù. Dove nasce l’odio come reazione a una violenza, ad un oltraggio, ad una ingiustizia subita, il male trionfa e trascina la sua vittima in una voragine di azioni e di pensieri di morte.

Una donna meravigliosa, Etty Hillesum, vittima anche lei del dramma della persecuzione degli ebrei, nel suo Diario che consiglio di leggere, ad un certo punto con audacia – come solo le donne sanno fare – riporta un pensiero un po’ sopra le righe ma decisamente autentico: “Questa epoca, che viviamo in questo momento, sono in grado di portarla tutta intera sulle mie spalle, senza cedere sotto il suo peso, e sono anche capace di perdonare a Dio il fatto che le cose siano ciò che apparentemente devono essere. Voglio dire che si può avere abbastanza amore dentro di sé per perdonare a Dio”. Lei riconoscerà che questo amore è dono dello stesso Dio. Un dialogo aperto, franco, dove la violenza non ha mai l’ultima parola. Una buona prospettiva anche per celebrare il Giorno della Memoria.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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