Il papa in Africa: “Lasciamoci perdonare da Dio”

Screenshot del video: https://www.youtube.com/watch?v=_OEJSiqvAI8 (Vatican News)

Papa Francesco si trova in Africa: nel pomeriggio di martedì 31 gennaio, infatti, ha raggiunto l’aeroporto Internazionale N’djili, nella Repubblica Democratica del Congo. Un viaggio che “aspettavo da un anno, un viaggio bello”, ha detto il Pontefice ai giornalisti, in aereo, prima di arrivare. Un “pellegrinaggio di pace”, quello del Santo Padre, per promuovere la riconciliazione. 

Nel discorso pronunciato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, nel pomeriggio di martedì 31 gennaio, Papa Francesco ha tuonato: “Non toccate la Repubblica Democratica del Congo, non toccate l’Africa”. “Smettetela di soffocarla, perché l’Africa non è una miniera da sfruttare o una terra da saccheggiare”. Per il santo Padre non vanno dimenticati “i disastri commessi nei secoli a danno delle popolazioni locali”.

Per il pontefice, l’Africa è un continente preziosissimo, è “il sorriso e la speranza del mondo”, e dovrebbe acquistare più importanza: “che se ne parli di più, che abbia più peso e rappresentanza tra le nazioni”, auspica il santo Padre.

Poi, apre un discorso doloroso quanto ignorato: “Non possiamo abituarci al sangue che da decenni scorre in questo Paese, provocando milioni di morti senza che molti nemmeno se ne accorgano”. “Prendere posizione con la propria etnia o con interessi particolari, – ha proseguito – alimentando spirali di odio e la violenza, è dannoso per tutti”.

Il colonialismo, in quelle terre ricche di risorse, non è certo un problema del passato, infatti, “dopo il colonialismo politico, si è scatenato un colonialismo economico altrettanto schiavista” in tutto il continente. “Questo Paese e questo continente meritano di essere rispettati e ascoltati, meritano spazio e attenzione”, questa la posizione di Francesco.

La mattina di mercoledì 1° febbraio, ovvero nel secondo giorno di viaggio, durante la messa presieduta all’aeroporto di ‘Ndolo, Francesco ha invitato i fedeli: “Lasciamoci perdonare da Dio e perdoniamoci tra di noi”.

Leggi anche: Che suono ha la voce di Dio e come riconoscerla? La parola a papa Francesco (puntofamiglia.net)

“Quanto bene ci fa ripulire il cuore dalla rabbia, dai rimorsi, da ogni rancore e livore! – ha esclamato – Sia oggi il momento di grazia per accogliere e vivere il perdono di Gesù! Sia il momento giusto per te, che porti un fardello pesante sul cuore e hai bisogno che sia tolto per tornare a respirare. E sia il momento propizio per te, che in questo Paese ti dici cristiano ma commetti violenze; a te il Signore dice: ‘Deponi le armi, abbraccia la misericordia’. E a tutti i feriti e gli oppressi di questo popolo dice: ‘Non temete di mettere le vostre ferite nelle mie, le vostre piaghe nelle mie piaghe’. Facciamolo, fratelli e sorelle; non abbiate paura di togliere il Crocifisso dal collo e dalle tasche, di prenderlo tra le mani e di portarlo vicino al cuore per condividere le vostre ferite con quelle di Gesù. Tornati a casa, prendete pure il Crocifisso che avete e abbracciatelo. Diamo a Cristo la possibilità di risanarci il cuore, gettiamo in lui il passato, ogni paura e affanno”. “Che bello aprire le porte del cuore e quelle di casa alla sua pace! “, ha commentato Francesco: “E perché non scrivere nelle vostre stanze, sui vostri abiti, fuori dalle vostre case, le sue parole: Pace a voi? Mostratele, saranno una profezia per il Paese, la benedizione del Signore su chi incontrate”.

Giovedì 2 febbraio, il Pontefice incontrerà i giovani e i catechisti allo Stadio dei Martiri di Pentecoste, poi avrà luogo la visita del primo ministro Sama Lukonde Kyenge. 

Nel pomeriggio, nella Cattedrale di Notre-Dame du Congo, si terrà l’incontro di preghiera con i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate e i seminaristi e, infine, il dialogo con i Gesuiti presenti nel Paese. 

Venerdì 3 febbraio Francesco raggiungerà la capitale del Sud Sudan, Giuba, dove sarà presente l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby.

Sabato 4 febbraio Papa Francesco, nella Cattedrale di Santa Teresa o Cattedrale di Giuba, incontrerà i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate e i seminaristi. 

Nel pomeriggio, riceverà gli sfollati interni nella Freedom Hall, accanto al Mausoleo “John Garang”, dove poi si svolgerà alle la preghiera ecumenica. 

Domenica 5 febbraio, Francesco celebrerà, sempre nel Mausoleo “John Garang” la Santa messa, al termine della quale è previsto il trasferimento all’aeroporto di Giuba per il rientro a Roma. 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.