Vita consacrata

“Voglio essere come lei…”: storia di un amore che supera ogni avversità

Quali pensieri, quali sogni ha una donna alla vigilia del suo sì per sempre? Mi ha sempre molto affascinata entrare delicatamente nelle ore che precedono un evento che ti cambierà tutta la vita. È come fermarsi a contemplare un seme un attimo prima che germogli. C’è già tutto ciò che sarà eppure non è quello che sarà. Oggi la testimonianza di suor Anna Monzo, una consacrata delle Ancelle di santa Teresa di Gesù Bambino che sabato 4 febbraio emetterà i voti perpetui. 

Emettere i voti definitivi, giurare fedeltà ad un uomo, ad una donna, è un atto divino e nello stesso tempo profondamente umano. Bisogna avere una certezza: nessuno è capace di pronunciare quelle parole, né a partire dai propri studi, né dalle proprie esperienze, né dalle proprie capacità ma unicamente per mezzo della grazia che viene da Dio che chiama. A noi però è chiesto di avere fiducia, di consegnarci, di non trattenere nulla per noi. 

Oggi come Chiesa celebriamo la 27esima Giornata per la Vita consacrata, nella festa della Presentazione del Signore al Tempio. In una nota divulgata dal Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica si legge: “In ogni parte del mondo la vita consacrata risponde alla chiamata a portare la testimonianza del Vangelo prendendosi cura dei più fragili, di chi è vittima di ingiustizie e diseguaglianze sociali, compiendo gesti di solidarietà, impegnandosi nella costruzione di un futuro di pace e di un mondo in cui tutti possano riconoscersi fratelli e sorelle”. È vero la vita consacrata è soprattutto per i più fragili una grandissima risorsa. Penso al viaggio di papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan dove tanti consacrati e consacrate svolgono la loro missione in contesti di povertà e marginalità sociale. 

La vita consacrata è ricca di storie meravigliose, ordinarie e straordinarie nello stesso tempo, perché portano il timbro di Dio. Ho incontrato suor Anna Monzo che sabato 4 febbraio emetterà i voti perpetui nella Congregazione delle Ancelle di Santa Teresa di Gesù Bambino e il mio cuore si è arricchito di tante luci. Quelle necessarie e buone per riconoscere la mano di Dio nel nostro cammino. 

Suor Anna è di un piccolo paesino cilentano della Diocesi di Vallo della Lucania. Una terra meravigliosa, dove la natura, l’intreccio tra la montagna e il mare e i colori sono di una luminosità e di una bellezza che tolgono il respiro. Sono zone dove l’uomo non è entrato con prepotenza, dove ancora oggi si trovano prati ampi e sorgenti di acqua limpida. Anna da piccola contempla tutta questa bellezza e non solo riconosce in essa l’impronta di Dio ma le piace pensare che tutto è predisposto per lei, un dono del Creatore. La mamma le consegna una buona educazione alla fede. Era libera di giocare ma quando era ora di andare in Chiesa, bisognava lasciare tutto. Anche il modo di pregare dei suoi genitori l’affascina molto. “Erano assorti in Dio” mi ha detto. Ho ricordato quando santa Teresa di Gesù Bambino in Storia di un’anima scrive che bastava “guardare il papà pregare per comprendere come pregano i santi”. Anna, la più piccola di tre figli, l’unica femmina, la più coccolata, trascorre la sua infanzia così. 

All’età di nove anni desidera con tutto il cuore ricevere Gesù Eucaristia ma la famiglia è modesta e le ripete di rimandare per avere i soldi necessari per un abito bello e la festa. Ma ad Anna tutto questo non interessa. Il suo unico desiderio è ricevere Gesù “anche a costo di andare con la tuta e le scarpette di ginnastica” che usava ogni giorno, dice alla madre. Davanti alla sua insistenza la mamma cede. Una vicina di casa presta l’abito di una delle figlie e quel giorno per Anna è davvero un trionfo di felicità. Lo stesso avviene all’età di 15 anni quando riceve la Confermazione. Stavolta sente però qualcosa in più. È l’amore che muove i primi passi. 

Una sera, sta guardando la tv quando trasmettono la Celebrazione Eucaristica per la professione temporanea di una suora. Il cronista televisivo descrive questa ragazza come una donna che sceglie di donarsi completamente a Gesù, che ha il coraggio di lasciare tutto. Anna ha 16 anni, resta folgorata, segue tutta la diretta. Nel suo cuore pensa di voler essere come questa ragazza. Ma non ha il coraggio di raccontare a nessuno quanto è accaduto. 

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Intanto la partecipazione alla Messa, all’Adorazione Eucaristica e alle attività della comunità prendono un tempo considerevole della sua giornata. Il parroco si accorge di qualcosa di speciale e le presenta una suora. Una persona determinante nella sua vita, un’ancella di Santa Teresa di Gesù Bambino. Anna con lei è se stessa, non ha paura di aprire il suo cuore, di confidare anche le sue ferite familiari. Questa suora le regala Storia di un’anima. Anna si innamora di quelle pagine intrise di fede e di freschezza, capisce che la santità è semplice, è racchiusa nelle cose piccole. Anche quando spazza a terra pensa: “Se lo faccio con amore mi sto santificando…”. 

Una sera questa suora la invita a partecipare ad una professione perpetua. Anna va con gioia. Non sa che Dio la stava aspettando al varco. È incredula, sbigottita, quando si accorge che è la stessa suora che aveva visto all’età di 16 anni per televisione emettere i voti temporanei. Ricorda la dolcezza di quella intuizione “Voglio essere come lei”. Comprende che è il segno per dare una svolta alla sua vita. Ha vent’uno anni. Potrebbe essere l’inizio di una bella storia e invece … quando comunica alla sua famiglia il desiderio di consacrarsi, scoppia un putiferio. Tutti contrari. E la fede? Che fine ha fatto? Le negano il permesso. Fino a quando Anna prende il coraggio a quattro mani e una sera fugge via di casa. Vuole seguire il suo cuore e il suo Gesù. 

I primi tempi sono difficilissimi, per la famiglia quella figlia era morta. Non esisteva più. Anna si ammala gravemente di una malattia psicosomatica. I genitori, i fratelli le mancano ma è convinta della sua vocazione. La situazione degenera, si ritrova ricoverata in ospedale e, avendolo saputo, i genitori vanno a farle visita. È l’inizio di una riconciliazione ma anche della sua guarigione. Ma le difficoltà non sono finite. Si acuiscono con gli anni alcune incomprensioni nella comunità religiosa tanto che Anna decide di uscire dalla Congregazione. Sono tempi tormentati, la vocazione era certa, le suore le mancavano tanto ma non ha il coraggio di tornare. Solo alcuni anni, dopo con l’aiuto del padre spirituale, comprende che il suo malessere era dovuto ad un blocco interiore molto forte. 

Comincia un cammino di guarigione che la riporta al primo amore, a quella comunità e a quel carisma che l’aveva affascinata. Dio era con lei sempre. Di questo non aveva mai dubitato. È Lui che suor Anna vuole seguire, è Lui che vuole amare per sempre. Non si è veramente felici se non quando si risponde al progetto di Dio sulla nostra vita. Anna ritrova la freschezza delle origini. Emette i voti temporanei ed ora è pronta anche a dire il suo per sempre. 

Lo farà sabato 4 febbraio con la professione perpetua nella Parrocchia San Simone Profeta – Marcinise (CE). La Celebrazione Eucarisrica sarà presieduta da S. E. Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Caserta. Le sue superiori le dicono di essere dispiaciute perché la data non ha alcun significato per la vita della Congregazione né di quella di santa Teresina ma suor Anna scopre qualcosa di molto più importante: è la data del suo Battesimo. Il cerchio si chiude. Quel Dio che l’aveva chiamata alla santità tra le braccia dei suoi genitori, ore la chiama a “perfezionare” quel sigillo con il sì definitivo della sua volontà, del suo corpo, dei suoi pensieri. “Il Giglio delle valli non chiede che una piccola goccia di rugiada” scrive santa Teresa alla sorella Celina per confermarla nella sua vocazione e aggiunge “e per questo ne ha creata una che si chiama Celina”. Possiamo aggiungere con la piccola santa: e per questo ne ha creata una che si chiama Anna. 




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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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