17 Marzo 2023

Mio marito è la strada per la mia salvezza

Questa mattina voglio mettere da parte le agenzie di stampa e riflettere un po’ sulla vocazione. La Quaresima è un tempo propizio per farlo. Per riflettere, pregare, verificare. L’errore più grande che possiamo fare nella vita spirituale è smettere di “curare” la nostra vocazione. La diamo per scontata, l’abbiamo scelta, magari è da anni che questo “stato” accompagna la mia esistenza, perché devo verificarla? Il pericolo più grande è proprio abbassare le difese, pensare di essere ormai prigionieri di una situazione da cui non possiamo scappare. Costretti a vivere la nostra vocazione. A volte edulcoriamo la difficoltà dicendo a noi stessi: “Questa è la mia croce! (intendendo chiaramente che l’altro, mio marito, mia moglie, i miei figli… sono la nostra croce)”. È davvero così? La vocazione è davvero e soltanto il tempo del dolore in attesa di…?

Cerchiamo di fare qualche riflessione. Quando si scopre una vocazione, si scopre un cammino concreto per diventare santi. Per essere cioè felici. Questo significa che la gioia piena, la santità non si trova nelle cose fuori di noi, ma nella persona che il buon Dio mi ha donato come sposo o come sposa. È lui, è lei la carne di Cristo che io ogni giorno tocco, amo, curo, proteggo, faccio a pugni (nel senso metaforico). La relazione con l’altro è lo spazio concreto in cui io incontro Gesù, è proprio attraverso quella relazione che Gesù mi salva. La vocazione che ho ricevuto è dunque la strada della mia salvezza. È il modo che il buon Dio ha scelto per la mia santità.

Se partiamo da questa considerazione, non scontata e non sempre messa a fuoco nel nostro cuore, possiamo dire che il maligno è molto impegnato proprio a minare questa relazione, cioè a mettere in subbuglio, in dubbio la strada che Dio ha scelto per salvarmi. Ci aiuta a distogliere lo sguardo dalla relazione con l’altro, deve mettere in crisi il rapporto.

Quando diciamo che la famiglia è sotto assedio, è minacciata non possiamo solo fare riferimento agli attacchi culturali, sociologici, politici. Dobbiamo considerare anche l’azione che il male quotidianamente cerca di operare nella famiglia e cioè mettere in crisi la relazione. Come? È molto semplice, allontanandoci dall’altro. Cambiando il nostro sguardo sull’altro. Mettendoci davanti continuamente le sue debolezze e fragilità e insinuando in noi il pensiero che “in fondo senza l’altro io certamente sarei più felice, più serena, più libera”. Ci insinua l’illusione della felicità che sostanzialmente parte da un pensiero di giudizio sull’altro. Pensiamo di essere vittime di chissà quale complotto: “Se avessi saputo come eri…se avessi il cervello di oggi…se avessi fatto questa scelta…”.

La famiglia così diventa un inferno. Cominciamo a difenderci dall’altro. Pensiamo di vivere con il nemico in casa. E guardate, non c’è bisogno delle grandi ferite o dei grandi tradimenti. Parlo delle cose semplici, quotidiane, di quei difetti che guardati con giudizio diventano distanze incolmabili. Spesso mi difendo dall’altro perché mi sento giudicata e scatta la frase che segna la sconfitta: “Chi me lo ha fatto fare?”. Abbiamo bisogno di smascherare questi meccanismi. Dobbiamo comprendere che nelle nostre relazioni agisce non solo la grazia di Dio ma anche la dinamica della dis-grazia del nemico del piano di sotto. E poi dobbiamo impegnarci, vivere la fatica di amare perché è quella la strada della salvezza. Certo, è bene dirlo, l’altro non è la salvezza, non è la terra promessa. Ma solo la strada. Perché la salvezza è Cristo, è Lui la terra promessa. A noi viene chiesto, deboli, sgangherati, miseri di percorrere insieme la via che porta a Lui.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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1 risposta su “Mio marito è la strada per la mia salvezza”

Grazie. E’ proprio così per una moglie. Anche per noi mariti il cammino è simile ma vissuto al maschile e con alcune differenze di approccio alla femminilità. Per noi mariti la visione che hai descritto è una grazia e ci aiuta molto.

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