23 Marzo 2023

La grazia del matrimonio, questa grande sconosciuta

In questi anni ho sperimentato quanto sia forte l’amore tra un uomo e una donna e nello stesso tempo quanto sia devastante la sua rovina. Molti si approcciano all’argomento cercando di indagare con la mente umana e gli strumenti scientifici a disposizione fornendo suggerimenti, analisi, consigli. Utili ma non sempre sufficienti a risolvere e a spiegare la forza dirompente di un “ti amo” come nello stesso tempo il suo esatto contrario.

San Roberto Bellarmino, un santo che pian piano sto cercando di approfondire, dice: «il fatto che un uomo e una donna si uniscano in un legame esclusivo e indissolubile, in modo che non possano separarsi, quali che siano le difficoltà, e persino quando si sia persa la speranza della prole, questo non può avvenire senza un grande mistero».

Ecco, quello che sfugge alle analisi, agli approcci scientifici o sociologici: è il mistero che avvolge il matrimonio. Qualche sera fa un ragazzo ad un percorso di preparazione al matrimonio, a cui ero stata invitata per parlare di spiritualità coniugale, mi ha chiesto: “Perché dovrebbe essere diversa la nostra partecipazione a Messa come sposi cristiani da quella di mia sorella che convive con il suo fidanzato, si amano tantissimo e fanno anche un cammino di fede?”. Al di là delle argomentazioni morali o etiche delle diverse situazioni, ciò che si fa fatica a comprendere è che la vocazione, in questo caso alla vita coniugale ma io direi che il concetto vale per ogni vocazione, è qualcosa che chiama in causa Dio, è appunto un mistero nel senso che non si risolve nelle nostre capacità, nei nostri studi, nella volontà, nel sentimento filantropico per l’altro ma fa i conti con la grazia del sacramento del matrimonio.

La grazia, questa grande sconosciuta. Questa potenza divina che rileghiamo in un angolo oscuro della nostra vita coniugale eppure ben presente nelle parole della promessa nuziale che pronunciamo in quel giorno benedetto. Con la grazia di Cristo, prometto…. Fondamentalmente significa questo: io con le mie forze non sono in grado di amare una persona per tutta la vita, di tradurre questo amore in fecondità nelle relazioni, nei figli, nel lavoro, non sono in grado di vincere le debolezze e le fragilità dell’altro senza attingere dalla forza di questo tesoro che è stato consegnato nelle nostre fragili mani. Appunto la grazia. La presenza dello Spirito che continuamente vivifica la vocazione.

Ma per accoglierla e farla fruttificare è necessario anche svuotare il proprio cuore, mettere da parte le attese e le pretese, per permetterle di prendere la nostra miseria e farne molto di più. È coltivare un’intimità con Dio personale e come coppia che possa consentire a Lui di parlare al nostro cuore e di indicarci la strada. Questo, se ci pensate bene, è molto consolante. Perché significa che è anche Dio ha scelto di fare alleanza con gli sposi. Anche Lui si è preso l’impegno di custodirci, accompagnarci, donarci la forza al momento necessario.

“Il matrimonio è un segno prezioso, perché quando un uomo e una donna celebrano il sacramento del Matrimonio, Dio, per così dire, si «rispecchia» in essi, imprime in loro i propri lineamenti e il carattere indelebile del suo amore. Il matrimonio è l’icona dell’amore di Dio per noi. Anche Dio, infatti, è comunione: le tre Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vivono da sempre e per sempre in unità perfetta. Ed è proprio questo il mistero del Matrimonio: Dio fa dei due sposi una sola esistenza” scrive papa Francesco in Amoris Laetitia (n.121). Sono parole bellissime che andrebbero trasmesse e annunciate. Mentre ci arrovelliamo infatti a cercare le cause del fallimento del matrimonio dovremmo innanzitutto riconoscere che lì dove la grazia si dimentica, si trascura, si ignora, dove in poche parole si perde la coscienza della presenza di Dio in quell’amore, tutto si perde, tutto diventa opera dell’uomo e cioè destinato a finire. Ciò che dura per l’eternità infatti è solo l’amore in Dio.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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