Udienza del Papa

“Si è sempre fatto così”: un rifugio che ammala la Chiesa. Parola di papa Francesco

Screenshot video Vatican News https://www.youtube.com/watch?v=7Pl8RskSTZg

La testimonianza, afferma papa Francesco all’udienza di mercoledì 22 marzo, è indispensabile perché il mondo ha bisogno di “evangelizzatori che gli parlino di un Dio che essi conoscano e che sia loro familiare”. Non si tratta di “trasmettere un’ideologia o una dottrina su Dio, no”. È “trasmettere Dio che si fa vita in me: questo è testimonianza”.

“Si è sempre fatto così”: un rifugio che ammala la Chiesa. È di questo avviso papa Francesco, che, nell’udienza di mercoledì 22 marzo, ha poi affermato: “La Chiesa deve andare avanti, deve crescere continuamente, così rimarrà giovane”.

Durante la sua catechesi il pontefice ha preso a riferimento l’esortazione apostolica “Evangelii nuntiandi” di san Paolo VI, sull’annuncio del Vangelo.

“È attuale, – sostiene – è stata scritta nel 1975, ma è come se fosse scritta ieri”.

L’evangelizzazione, per il papa attuale così come per l’autore dell’esortazione – è più che una semplice “trasmissione dottrinale e morale”. È “prima di tutto testimonianza”: non si può evangelizzare senza testimonianza; “testimonianza dell’incontro personale con Gesù Cristo, Verbo Incarnato nel quale la salvezza si è compiuta”.

Ognuno di noi è chiamato, secondo il Santo Padre, a rispondere a tre domande fondamentali, così formulate da Paolo VI: “Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?”. Deve esserci un’armonia: “non ci possiamo accontentare di risposte facili, preconfezionate”; al contrario “Siamo chiamati ad accettare il rischio anche destabilizzante della ricerca, confidando pienamente nell’azione dello Spirito Santo che opera in ciascuno di noi, spingendoci ad andare sempre oltre: oltre i nostri confini, oltre le nostre barriere, oltre i nostri limiti, di qualsiasi genere”.

La testimonianza, afferma Francesco, è indispensabile perché, anzitutto, “il mondo ha bisogno di «evangelizzatori che gli parlino di un Dio che essi conoscano e che sia loro familiare» (EN, 76)”. 

“Non è trasmettere un’ideologia o una “dottrina” su Dio, no. È trasmettere Dio che si fa vita in me: questo è testimonianza”.

Leggi anche: Le persone vanitose non hanno compreso la chiamata di Dio. Parola di papa Francesco (puntofamiglia.net)

“Noi scelti e amati da Dio – sostiene Francesco – dobbiamo portare questo amore agli altri. Paolo VI insegna che lo zelo per l’evangelizzazione scaturisce dalla santità, scaturisce dal cuore che è pieno di Dio”. Alimentata dalla preghiera e soprattutto dall’amore per l’Eucaristia “l’evangelizzazione a sua volta fa crescere in santità la gente che la compie (cfr EN, 76)”. Senza la santità, invece, “la parola dell’evangelizzatore «difficilmente si aprirà la strada nel cuore dell’uomo del nostro tempo», ma «rischia di essere vana e infeconda» (ibid.)”.

Allora, “dobbiamo essere consapevoli che destinatari dell’evangelizzazione non sono soltanto gli altri, coloro che professano altre fedi o che non ne professano, ma anche noi stessi, credenti in Cristo e membra attive del Popolo di Dio”. Ogni giorno siamo chiamati a convertirci, ad “accogliere la parola di Dio e cambiare vita: ogni giorno”. 

E così “si fa l’evangelizzazione del cuore”. Per dare questa testimonianza, “anche la Chiesa in quanto tale deve cominciare con l’evangelizzare sé stessa. Se la Chiesa non evangelizza sé stessa rimane un pezzo da museo”. 

“Questa Chiesa – afferma il Santo Padre – è interamente rivolta a Dio, quindi partecipe del suo progetto di salvezza per l’umanità, e, nello stesso tempo, interamente rivolta verso l’umanità. La Chiesa dev’essere una Chiesa che incontra dialogicamente il mondo contemporaneo, che tesse relazioni fraterne, che genera spazi di incontro, mettendo in atto buone pratiche di ospitalità, di accoglienza, di riconoscimento e integrazione dell’altro e dell’alterità, e che si prende cura della casa comune che è il creato”. 

Tuttavia, dialogare con il mondo non basta: la Chiesa secondo il pontefice è chiamata a dialogare con il Signore, e a lasciar entrare lo Spirito Santo che è “il protagonista dell’evangelizzazione”.

Non ha dubbi Francesco, quando afferma: “Senza lo Spirito Santo noi potremmo soltanto fare pubblicità della Chiesa, non evangelizzare. È lo Spirito Santo in noi, quello che ci spinge verso l’evangelizzazione e questa è la vera libertà dei figli di Dio”.

“Cari fratelli e sorelle, – conclude Francesco davanti ai fedeli in ascolto –  vi rinnovo l’invito a leggere e rileggere l’Evangelii nuntiandi: io vi dico la verità, io la leggo spesso, perché quello è il capolavoro di San Paolo VI, è l’eredità che ha lasciato a noi per evangelizzare”.




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