Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,28-31)
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Il commento

“Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito” (10,28). L’insegnamento sulla ricchezza ha suscitato qualche legittima perplessità tra i discepoli. Per questo le parole che Pietro pronuncia a nome di tutto il gruppo apostolico sono una vera professione di fede, un segno e una nuova conferma della totale fiducia che ripongono in Lui. E Gesù risponde con una consolante promessa (10, 29-30). Il centuplo fa pensare a quella vita piena che solo Dio può dare, una vita piena di affanni ma bella perché illuminata dalla presenza di Dio. In fondo, è questo il segreto della gioia: chi lascia tutto a causa di Gesù, accoglie tutto come un dono di Dio. Non misura la vita perché si fida della promessa. Il centuplo indica qualcosa che non possiamo misurare, come le stelle del cielo che Abramo non può contare (Gen 15,5). Dio non si lascia vincere in generosità. Se gli diamo qualcosa, Lui dà molto di più. Anche se gli diamo tutto, dà sempre più. La promessa evangelica supera ogni desiderio, chi segue Gesù non solo sperimenta il centuplo in questa vita ma vive nell’attesa di quella pienezza che riceverà quando varcherà la soglia. Il dono di Dio sazia ma non toglie la fame, anzi alimenta l’attesa di quel di più che oggi non possiamo nemmeno comprendere né misurare.

Teresa di Lisieux ha sperimentato personalmente la presenza amorevole del Signore, a ragion veduta scrive che “nelle cose più piccole come nelle grandi, il Buon Dio dà il centuplo fin da questa vita alle anime che per suo amore hanno lasciato tutto” (Ms A 81v). È bello incontrare persone che, invece di dare spazio alla lamentazione, testimoniano che Dio ha riempito la loro vita ben oltre i desideri e le aspettative più audaci, anche se spesso questo avviene secondo modi imprevedibili e molto diversi da quelli che avevamo messo in agenda. La speranza del centuplo è la luce che orienta i nostri passi e dona il coraggio di vivere con totalità e senza arrenderci dinanzi alle difficoltà. È questa la grazia che oggi chiediamo.