30 Maggio 2023

Lo sport al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio dello sport

Domani sera si gioca la finale di Europa League tra Roma e Siviglia alla Puskas Arena di Budapest che vedrà quasi il doppio di sostenitori giallorossi rispetto ai 13mila spagnoli. Oltre 20 mila tifosi italiani (9 mila in aereo) arriveranno infatti tra oggi e domani mattina, nella capitale di Ungheria. Ad una partita del genere non si può mancare. E così tutto si programma intorno all’evento. Sui social c’è un gran brulicare.

Piero, che sta per diventare papà di due gemelli, ha chiesto che il cesareo programmato fosse fatto lunedì 29 maggio in modo da essere, salvo complicazioni, regolarmente a Budapest il 31. Manuel, che si è sposato dieci giorni fa ma è riuscito a rimandare la partenza del viaggio di nozze «al 3 giugno. Mia moglie ha capito – ha raccontato in una radio -. In fondo vado a vedere la Roma, mica con l’amante». C’è poi una storia, che non si sa ancora se è vera o meno, che ha spaccato in due l’opinione pubblica: quella di Marta che ha mandato un messaggio ad una famosa radio in cui si lamenta del fatto che il padre romanista non ci sarà alla discussione della tesi di laurea perché è in concomitanza con la finale della Roma. Daniele, 40 anni, invece a Budapest non ci sarà pur potendo: sua figlia, Gaia si diploma e lui non vuole mancare per nessun motivo al mondo.

I figli o la Roma?”: i commenti si sono divisi tra i sostenitori del papà di Marta, che “ha fatto tanti sacrifici e si merita una finale di Europa League” e chi invece giudica quest’uomo “un degenere senza cuore perché i figli vengono prima di tutto”. Ammetto che da donna e soprattutto da madre faccio un po’ di fatica ad entrare nei panni di questo papà reale o inventato. Dal mio punto di vista l’opzione non è contemplata quando ci sono i figli, i mariti e il buon Dio nei termini della discussione. Ma si sa noi donne, almeno la maggior parte, abbiamo una prospettiva totalmente diversa di guardare la vita. Non dico migliore, dico soltanto differente. Sono anche convinta che lo sport sia una cosa seria, e non potrei altrimenti con due uomini amanti di quasi tutte le discipline sportive. Nello sport c’è bellezza e sacrificio, scontro e abbraccio, vittoria e sconfitta. È un paradigma della vita che ha molto da insegnare se depurato dalla violenza di alcune tifoserie o dai giochi di potere di alcune dirigenze.

Tuttavia, come in tutte le passioni che coinvolgono il cuore, deve essere vissuto come il tempo per dare il meglio di sé, non il peggio. Ci sono delle priorità. La fede calcistica non può e non deve considerarsi alternativa a Dio, saltando per esempio la Messa domenicale o alla famiglia, saltando la seduta di laurea di una figlia. Si educano anche le proprie passioni. È questo il segno della maturità.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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