La tragedia
Giulia e il suo bambino: bisogna parlare di un doppio omicidio

Ci sono due vittime nella tragedia che si è consumata a Milano: la madre e il figlio. È molto triste che i giornali parlino in riferimento al bambino di “aborto procurato” o “interruzione di gravidanza senza il consenso della madre”. È assurdo che anche in questo momento così tragico si preferisca sottostare ad un pensiero ideologico.
L’alba del 1 giugno si apre con una notizia agghiacciante: Alessandro Impagnatiello ha confessato l’omicidio della fidanzata Giulia e ha dato indicazioni ai Carabinieri su dove aveva nascosto il suo corpo. La ragazza è stata uccisa a coltellate, dopo una lite in casa, e Impagniatiello ha poi tentato di bruciarne il corpo, senza però riuscirci. Dalle indagini è inoltre emerso che l’uomo, poco dopo l’omicidio, avrebbe tentato di incontrare l’altra donna con cui aveva una relazione, assicurandole che Giulia se ne era andata e che lui era un uomo libero. La donna, però, che ha scoperto da poco che il fidanzato aveva già un’altra relazione ed era in attesa di un figlio, per paura ha deciso di non incontrarlo.
È una tragedia immane, tutti abbiamo sperato, aspettando con il fiato sospeso, che quella di Giulia fosse stata solo una scelta dettata dallo sconforto e dal dolore della scoperta del tradimento; che presto sarebbe tornata all’affetto della sua famiglia. Ma non è stato così e il dolore è grande sia per lei che per il suo bambino.
Ci sono due vittime: la madre e il figlio. È molto triste che i giornali parlino in riferimento al bambino di “aborto procurato” o “interruzione di gravidanza senza il consenso della madre”. È assurdo che anche in questo momento così tragico si preferisca sottostare ad un pensiero ideologico. In quel grembo trafitto dalle coltellate di un uomo che doveva proteggerla, c’era un bambino, un figlio, una persona. Perché facciamo così fatica ad ammetterlo?
Dobbiamo fare un passo indietro e riconoscere l’assurdità di ciò che si dice o si scrive. Che significa interruzione di gravidanza senza il consenso della madre? Un figlio diventa una persona se la madre decide di volerlo o no? Ebbene Giulia quel figlio lo desiderava, voleva farlo nascere. Neanche davanti a questa mamma siamo capaci di indietreggiare?
Nella tragedia è emersa ancora un altro dramma. La collega americana di Impagnatiello, la sua amante, anche lei barman, ha dichiarato che qualche tempo fa era in attesa di un figlio di Alessandro ma che è stata costretta ad abortire dal compagno. Sono stufa ora dei fiumi di parole che si scriveranno sull’ennesimo femminicidio ignorando completamente l’omicidio di questi bambini. È un’ipocrisia inaccettabile da parte di una società che si definisce moderna.
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