Sessualità La castità prematrimoniale è indolore? No, ma aiuta a calare le maschere Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 27 Luglio 2024 Nessun commento su La castità prematrimoniale è indolore? No, ma aiuta a calare le maschere Di Giada, della Pagina “Ne senti la voce” La Chiesa propone una bussola per vivere in coppia, mentre verifichiamo la nostra Vocazione: la castità prematrimoniale. Non è un modus operandi indolore (poiché il cammino di fede non è mai una vacanza alle terme): si tratta di calare le maschere, riempire i vuoti con il dialogo, fronteggiare i propri istinti, imparare il dominio di sé, attendere rispettando il dono fisico. La castità nel fidanzamento aiuta a conoscersi, ad individuare i problemi, a donarsi nel matrimonio in modo pieno. Magari condividi questo, sogni in grande, punti in alto ma… l’altro/a non è d’accordo! Che fare? Eccoti alcuni spunti di riflessione. E soprattutto ricorda: non tradire mai te stessa o te stesso per nessuno! Il primo “sì” deve essere per Dio. “Ho iniziato a frequentare questo ragazzo, le cose andavano benissimo e ci siamo fidanzati… Appena ho parlato di castità prematrimoniale è scappato a gambe levate! Eppure, era anche credente, l’ho conosciuto proprio in Chiesa!” “Non so come proporre la castità alla mia fidanzata, atea… Ho paura che mi prenda per matto e mi lasci” Ti riconosci in una di queste situazioni? Spesso non ci si interroga su come vivere l’intimità in un fidanzamento: si lascia che le cose seguano il proprio corso, che l’intesa cresca e con essa il desiderio, che ci si avvicini sempre più senza nessun limite. Se ci professiamo cristiani, però, sappiamo che la Chiesa propone una bussola per vivere in coppia, mentre verifichiamo la nostra Vocazione: la castità prematrimoniale, quel fantastico telepass per fare Verità! Non è un modus operandi indolore (poiché il cammino di fede non è mai una vacanza alle terme): si tratta di calare le maschere, riempire i vuoti con il dialogo, fronteggiare i propri istinti, imparare il dominio di sé, attendere rispettando il dono fisico (creativo e Sacramento!) e tutto questo nella prospettiva di una gioia piena, quella di una Verità in Cristo (che sia lasciarsi o sposarsi, ricordarlo non fa mai male). Magari condividi ciò che hai appena letto, queste parole ti sono entrate nel cuore e ti rendi conto di non poterle ignorare: sogni in grande, punti in alto ma… L’altro/a non è d’accordo! Che fare? Indubbiamente vi trovate ad un bivio, un punto che può essere di svolta o di rovina. Eccoti alcuni spunti di riflessione – lungi da me dare soluzioni. Ci sono tempi e modi per proporla: chiederesti mai al primo appuntamento di comprare casa assieme? Nella conoscenza, gradualmente, arriva il momento in cui senti che è giusto esporti, in cui sai che oltre non puoi andare, in cui vuoi che l’altro veda quello che tu già vivi. Non potrai imporre niente all’altro (non sarebbe amarlo) ma neanche scendere a compromessi con il mondo, se non è ciò che desideri. E qui arriva il nocciolo: cercare di conciliare Parola e mondo è inutile. Parlano lingue diverse! Chi cerca di mettere d’accordo Cristo con il mondo avrà amare delusioni. Se ci pensi bene, sono due le cose su cui non è veramente possibile scendere a compromessi: corpo e denaro. Il corpo o lo doni o non lo doni (tutti i sotterfugi sono fuffa), o sei vivo o sei morto (non è che il cuore batte a giorni alterni). I soldi o li doni o non li doni (non ho mai visto tagliare a metà le banconote…). Ho un’amica che mi confidò di aver proposto la castità al suo fidanzato, nei primi mesi di frequentazione. E di averlo fatto spiegando cosa voleva dire per lei essere fidanzata, con quale prospettiva stava camminando, che senso aveva per lei questa scelta, salvo concludere con un lapidario: “Se ti va bene, fidanziamoci. Altrimenti, mi dispiace, ma ognuno andrà per la sua strada”. Mi sembrò così radicale… Insomma, mettere all’angolo il ragazzo che ti piace e che stai conoscendo (farfalle nello stomaco incluse!) non mi sembrava molto furbo, oltretutto con l’altissima probabilità che troncasse seduta stante. Eppure, constatai, trovandomi in una situazione simile, che era la scelta più sensata. Sì, ok, il cuore dice altro, vorrebbe continuare a sfarfallare e vedere tutto rosa da mattina a sera. Ma avrebbe voluto dire andare contro la mia fede, il mio credo, cosa desideravo realmente per me – non usare e non essere usata. E meglio troncare subito, eventualmente. Una chiusura totale a questa proposta significa avere a cuore sé stessi e lo stile del mondo, quando la castità invece muove verso un bene più grande. Un tratto caratteriale della castità è la radicalità: Gesù non amava a metà, non guariva a metà, non è rimasto infermo ma è proprio morto. Te lo immagini a far tornare la vista ai ciechi solo da un occhio, a sanare i paralitici ma solo nella parte destra, a insegnare che “Ama il tuo prossimo ma in modo accettabile, giusto, vedi tu, senza esagerare”? No, la castità non è accettabile o giusta per il mondo. Sono su binari diversi, prima lo accetti e meglio è. Leggi anche: Si può essere influencer della castità? L’avventura di Giada su Instagram (puntofamiglia.net) Se hai perso qualcuno a causa di essa, è per Cristo che è successo. Se hai timore di esporti non è per la castità in sé (che dà scandalo a prescindere) ma è la tua fede a venire provata, a scendere nella concretezza di una relazione e improvvisamente a far paura o dar fastidio (magari anche a te stesso). Se non chiede tutto, non è Cristo: mi si stringe il cuore quando leggo di ragazze e ragazzi che provano a vivere un fidanzamento casto ma trovano ostacoli, doppiezze, falsità, pressioni. So cosa significa “non voler cedere” ma avere il mondo intero che rema contro! Eppure, questa è la buona battaglia. Sta qua l’arena dove si consuma il nostro combattimento, ma anche la nostra libertà. Se l’altro non è d’accordo, quali sono le sue motivazioni? Di cosa ha paura? Ha il Matrimonio come meta? È disposto ad accettare anche senza capire tutto? È disposto a mettersi in gioco per amore tuo? Sì o no. Le risposte sono due. La conversione del cuore è sempre possibile, ma occorre dare al Signore uno spiraglio, un minuscolo Sì, una mano tesa. Penso a Maria che prima chiede “Com’è possibile?” e poi pronuncia il suo “Eccomi”. E non credo avesse tutto chiaro, anzi! Ma il miracolo della gravidanza di Elisabetta la convince. Conosco coppie dove il partner ha accettato di vivere un fidanzamento casto senza capire o condividerne le motivazioni: semplicemente ha anteposto l’amore per l’altro a quello per sé stesso. Poi affronterà il resto: le difficoltà, le cadute, le resistenze, tutto (e vedrà come risolvere). Prima c’è l’Amore e l’Amore fa dire piccoli grandi “Sì”! Con la castità stai incarnando Gesù nella tua vita, ponendolo a discrimine nelle tue relazioni: se la tua scelta è radicata in Lui, hai tutto il necessario per annunciarla. La testimonianza, poi, è fondamentale: conosci coppie di sposi che hanno vissuto un fidanzamento casto? Se chi cammina in castità vede immediatamente i frutti della sua fatica, quelli a lungo termine sono assai più numerosi ed è essenziale ci vengano annunciati. Se hai sete di radicalità dissetarti nelle acque del mondo porterà estrema sofferenza, lacerandoti fra quello che desideri e ciò che ti accontenti di vivere. Perdere qualcosa per Lui non è indolore ma ciò che guadagnerai è la libertà dei figli di Dio. Il centuplo, la Vita (con la V maiuscola), il Regno e la sua giustizia (perché esiste un “giusto” e uno “sbagliato” per te, un modo giusto di amare uno sbagliato). Sperimenterai che nella fede si è pienamente Uomini e Donne e non altrove, è possibile dissetarsi ad una sorgente diversa che toglie la sete e dona la pace. E Gesù vede e conosce chi perde qualcosa per fede! Non c’è delusione per chi si affida al Padre. Io ho troncato una relazione piuttosto lunga perché non volevo venire meno a questa parola: non è stato indolore ma il disegno di Dio era perfetto. Un piccolo “Sì” a Lui ha cambiato tutto, donandomi più di quanto potessi immaginare, una famiglia. Non so cosa ti sta chiedendo il Signore, né cosa vorrà donarti ma ti assicuro che è molto di più di quello che stai lasciando. Devi solo permettergli di mostrartelo! Puoi seguire Giada su Instagram: @nesentilavoce Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag cammino di fede, CASTITÀ PREMATRIMONIALE, Chiesa, fede, INFLUENCER CRISTIANI, NE SENTI LA VOCE, sessualità ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Il mondo non può rimanere a guardare”. La mostra fotografica di Jacopo Naddeo sulla realtà in Burkina Faso Prepararsi al Natale da “profeti”: è Dio che guida la storia Vengono dal carcere le ostie per l’altare: l’iniziativa in due diocesi Messa quotidiana in famiglia? Si può fare! Vi racconto come abbiamo iniziato Avete un posto dedicato alla preghiera in casa? Uno spunto per l’Avvento in famiglia Fatima è una sintesi del Vangelo La casa di Betlemme “Eva e Adamo”: il brano musicale di Martina Attili che fa discutere sull’aborto La prostituzione andrebbe legalizzata? 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